Tommaso Zorzi torna a parlare di Platinette: “Neanche ci salutiamo”

03 Dic 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Tommaso Zorzi parla di Italia Drag Race

Tommaso Zorzi ieri sera durante l’appuntamento TZ 101 all’interno del programma radiofonico Facciamo Finta Che di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri è tornato sullo scontro avuto con Mauro Coruzzi durante il Costanzo Show.

 

“Io non condivido nulla di quello che pensa Platinette su questo tema. La cosa che mi ha dato fastidio è stato il fatto di usare la F-Word perché non è che se lo sei puoi dirlo. E’ una parola che sarebbe ipocrita dire che tra membri della comunità LGBT non si usa, perché si usa, la regola però è che si può dire tra di noi, non in tv o sui social. Sono parole che è meglio che non passino dai mass media perché basta che lo dica una persona una volta perché poi l’imbecille di turno si senta legittimato a usarla. Se uno mi scrive fr**o sui social io non vado a vedere chi è, se è gay o non gay. Io lo posso denunciare per ingiuria. Come se non ci fossero sinonimi più carini. Solitamente è una parola che è talmente legata a un insulto che ce ne sono tante altre che uno può dire, tipo gay o omosessuale, che nessuno si è mai offeso”.

Tommaso Zorzi: “Se Platinette fa Platinette è perché c’è gente che prima di lei ha combattuto per i diritti”

Maurizio Costanzo a questo punto si è detto d’accordo con Tommaso Zorzi, che ha così continuato:

“Quello che mi dà fastidio è questo: che Platinette può fare Platinette oggi sul palco perché c’è gente che prima di lei ha combattuto per i diritti, ha combattuto perché un uomo possa vestirsi da donna, possa fare la drag queen, lo possa fare in televisione e possa essere riconosciuto come artista in quanto drag queen. Tu non puoi però approfittarti di queste battaglie per il semplice fatto di esistere, perché se esiste Platinette è perché qualcuno prima di lei le ha consentito di essere lì”.

E ancora:

“Altra cosa che mi ha dato un po’ fastidio è parlare di vittimismo della comunità. Anche perché dall’alto del nostro privilegio di vivere in centro a Milano, il ragazzino che è gay nella provincia siciliana ha ben altri problemi. Non è vittimismo. Non ci capiamo. E’ forse l’unica persona con cui nel backstage del Costanzo non ci salutiamo neanche”.

La trasmissione è finita con Maurizio Costanzo che ha invitato Platinette per “il diritto di replica”. Più che replica un personaggio come Platinette meriterebbe di essere dimenticato.

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