La legge contro l’omofobia sparisce nel nuovo Governo Draghi

17 Feb 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Se Giuseppe Conte aveva ribadito la necessità e l’urgenza di una legge contro l’omofobia, la transfobia, la misoginia e l’abilismo, Mario Draghi – nel suo lungo discorso al Senato durato più di un’ora – non ne ha fatto menzione.

A sottolineare questa mancanza è stato il portale Gay.it, specificando come Mario Draghi nel suo discorso abbia parlato di moltissimi temi (citando pure Papa Francesco), dimenticandosi però del DDL Zan, ovvero del disegno di legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, già votata alla Camera lo scorso novembre.

“In quest’ora di discorso, il neo premier Mario Draghi ha parlato di tutto. Dallo stato del Paese dopo un anno di pandemia alle priorità per ripartire, dalla parità di genere alle riforme, dagli investimenti pubblici alla Next Generation EU e agli obiettivi strategici. Draghi ha trovato tempo e modo di citare anche Papa Francesco, ma in quelle 5508 parole la legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, già approvata alla Camera e attesa al voto proprio al Senato, non ha avuto spazio”.

Il DDL Zan se il Governo di Conte non fosse caduto a causa della mossa di Matteo Renzi, sarebbe arrivato al Senato a cavallo fra gennaio e febbraio e votato proprio in questi giorni. Ora, con Mario Draghi al comando e nuovi (si fa per dire) ministri, tutto sembrerebbe essere saltato per aria.

La legge contro l’omofobia sparisce nel nuovo Governo Draghi

“Un clamoroso passo indietro rispetto al precedente premier, Giuseppe Conte, che non aveva certamente avuto timore nel ribadire l’urgenza di una legge contro l’omotransfobia” – si legge ancora su Gay.it  – “A Mario Draghi il compito di smentirci, esplicitando finalmente quale sia la sua opinione in merito”.

Riuscirà questo DDL del Partito Democratico e supportato dal Movimento 5 Stelle ad essere calendarizzato e votato in Senato? Dita incrociate.

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