In Russia non si potrà più dire “gay”: pena carcere e multe salate

06 Dic 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

gay russia

La parola “gay” è stata bandita ufficialmente in Russia e chi la pronuncerà in pubblico o ostenterà i colori arcobaleno rischia multe salatissime e addirittura il carcere. Sembra un episodio di qualche serie Netflix e invece è tutto tristemente vero.

Domenica sera Vladimir Putin ha firmato il disegno di legge che estende quella già esistente (e in vigore dal 2013) contro la “propaganda gay”. Questo vuol dire che da ieri, 5 dicembre, sono banditi a livello nazionale tutti i film, le serie tv, le trasmissioni, le canzoni, gli spettacoli teatrali, gli eventi e i libri a tematica LGBTQI+. Coloro che violano la legge, che equipara l’omosessualità alla pedofilia, potranno essere multati fino a 400.000 rubli (£ 5.400), mentre le organizzazioni LGBTQI+ potranno essere multate fino a 5 milioni di rubli (£ 68.500). Le persone straniere in visita in Russia rischiano addirittura 15 giorni di carcere e la successiva espulsione dal Paese.

“In un’intervista rilasciata al The Guardian, il portavoce di Russian LGBT Network Igor Kochetkov ha ricordato come i funzionari politici non abbiano mai spiegato “cosa” intendano con “propaganda LGBTQ+“. Da ieri la censura è semplicemente totale. A tutti i russi sarà ora vietato “lodare” l’omosessualità o suggerire pubblicamente che gli omosessuali siano “normali” ai sensi della legge. Qualsiasi Pride sarà ufficialmente considerato illegale, così come qualsiasi mostra o festival a tematica LGBTQI+. Il divieto, come detto, abbraccia infatti atti pubblici, contenuti online, film, libri, pubblicità, tutto. Le librerie del Paese hanno già fatto sparire tutti i libri che possano essere considerati “queer”. E pensare che in Russia l’omosessualità è legale dal 1999. Almeno ‘teoricamente’, perché la realtà putiniana dice ben altro”. (via Gay.it)”.

La vita per la comunità LGBT+ in Russia è attualmente impossibile.

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