Alfonso Signorini parla dei vip esclusi dal cast del GF Vip 6

08 Set 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Alfonso Signorini Grande Fratello Vip

Alfonso Signorini la prossima settimana tornerà con la sesta edizione del Grande Fratello Vip e nel cast avrà ben 24 vipponi (“tutti venuti volentieri non per soldi, perché non ci sono più i cachet di una volta nonostante quello che ci ha chiesto Raz Degan“).

Il conduttore questa settimana sul nuovo numero di Chi è così tornato a parlare di Raz Degan, colpevole di aver richiesto una cifra esorbitante per entrare in quella Casa.

“Penso che la vera spazzatura sia volere parecchie centinaia di migliaia di euro per un solo mese di permanenza nella Casa del Grande Fratello, come ha chiesto poche settimane fa il “signor” Degan a Mediaset. Richiesta rispedita giustamente al mittente. A quanto pare tutti quei soldi avrebbero avuto il magico potere di ripulire tutta la Casa”.

Alfonso Signorini: “Nel mio GF concorrenti che hanno scelto di diventare concorrenti”

“Fare il Grande Fratello è un lavoro ma ci sono concorrenti che avrebbero guadagnato di più continuando a fare quello che facevano fuori: hanno accettato perché lo volevano fare. […] Fra gli esclusi c’è anche chi ha chiesto 800 mila euro. Ma ripeto, preferisco concorrenti che lo fanno perché sentono di voler fare questo tipo di esperienza, non per i soldi”.

Fra i tanti volti che hanno sostenuto il provino e che, per un motivo o per un altro non ci sono, troviamo Sandra Milo, Anna Lou Castoldi, Jasmine Carrisi, Giovanni Ciacci e Manuel Zerdetto, il più bel papà d’Italia (apertamente gay).

“Sandra Milo era un’idea che avevo avuto l’anno scorso ma che, purtroppo, non si è potuta realizzare, mentre Anna Lou e Jasmine erano state cercate quest’anno, ma poi, per motivi diversi, non abbiamo potuto averle. Ma ci abbiamo pensato”.

Infine il conduttore ha confermato il ritorno della diretta, annullata per far spazio alla differita durante l’ultima settimana di gioco della scorsa edizione.

“Ci sarà la diretta, ci siamo opposti alla differita perché avrebbe snaturato la verità del gioco. Ho chiesto, però, una maggiore elasticità nei confronti del politicamente scorretto. Certi provvedimenti che magari non sono stati presi per placare gli strali dei social mi sono parsi anacronistici. Mi piacerebbe sottolineare che a offendere, talvolta, non è la parola ma l’intenzione: bisogna vedere il contesto senza essere farisaici”.

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