Torino, padre paga un criminale per spezzare le mani al figlio gay: “Fa il chirurgo roviniamogli la vita”

Nuova orrenda storia di omofobia in famiglia.

16 Dic 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 4 minuti

L’omofobia è ovunque, la conosciamo da piccoli tra i banchi di scuola, poi per strada, ma purtroppo si annida anche dove ognuno di noi di solito cerca un porto sicuro, in famiglia. Questo è quello che è accaduto ad un medico piemontese. Nel 2017 un uomo ha pagato un sicario per spezzare le mani al figlio gay, che fa il chirurgo, cercando di rovinargli la vita.

“La pietra dello scandalo è stata tre anni fa, quando sono stato paparazzato al mare, in Francia, con un attore molto noto. Prima della fine del 2016 eravamo una famiglia normale. Poi ho raggiunto l’indipendenza economica. – ha raccontato il chirurgo a La Stampa – Era la prima volta che parlavo della mia omosessualità. Mia madre stava molto male e volevo renderla partecipe della mia vita prima di perderla. Mio padre, all’inizio, l’aveva presa bene. Il mio compagno veniva a pranzo, a cena. Mi aspettavo una reazione paterna, non una cosa del genere.

Un giorno esco dallo studio e mi avvicina un tizio. Mi dice che mio padre l’ha pagato per spezzarmi le mani. Mi dice anche che non ha nessuna voglia di farlo, gli sono sembrato un bravo ragazzo e non vuole rovinarmi la vita. Abbiamo finto un’aggressione. Così da poter fornire a mio padre delle prove fotografiche. Io e mia madre avevamo preso due auto nuove e mio papà aveva pagato quell’uomo per bucarci le gomme2.

Non riesco a trovare una spiegazione a tutto questo. Mi sono rivolto anche a uno psicologo. Avrei potuto accettare che mio papà avesse dei problemi psichici. E invece no”.

Il chirurgo non voleva denunciare il padre, aveva paura, ma poi si è deciso. L’uomo per due anni ha vissuto sotto scorta, gli amici non lo lasciavano mai solo, lo accompagnavano fin sotto casa e lui li teneva costantemente aggiornati anche per i minimi spostamenti. Il pensionato 75enne invece ha patteggiato una pena di 2 anni di reclusione. Non commento la decisione dei giudici, però chiedo a voi: vi pare giusta una sentenza di 2 anni dopo aver pagato 2.500€ per far picchiare e rovinare la vita di un figlio perché omosessuale? Questo dimostra quanto una legge contro l’omofobia sia più che mai giusta in un paese dove ci sono persone LGBT che devono aver paura anche di chi li ha messi al mondo.

Sulla vicenda del chirurgo si è espressa anche la sindaca Chiara Appendino, da sempre alleata della comunità LGBT.

“Aveva deciso di rovinargli la vita, facendogli spezzare le mani. Le mani di suo figlio, di professione chirurgo. Il “motivo”? È omosessuale.

Succede nel 21° secolo. In provincia di Torino. Fortunatamente l’uomo assoldato si è rifiutato di compiere un atto tanto crudele quanto insensato e ha confessato tutto alla vittima che, così, ha potuto sporgere denuncia. Il padre è stato condannato a due anni, ma oggi potremmo essere qui a piangere l’ennesima vittima di omo-lesbo-bi-trans-fobia che, come dimostrano le cronache quotidiane, è assolutamente presente nel nostro Paese.

Serve al più presto una legge che aiuti un cambiamento culturale profondo. Questo cambiamento culturale deve passare dalle Istituzioni, dalla scuola, dalle famiglie. Ci vuole anche la condanna verso la violenza di ogni tipo assuma una voce forte da ogni singolo cittadino. Questo odio va sconfitto il prima possibile. Senza nessuna eccezione”.

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