Pio e Amedeo, l’ironia salverà il mondo: il monologo su LGBT+ che però fa acqua da tutte le parti

30 Apr 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Pio e Amedeo

Pio e Amedeo durante l’ultima puntata di Felicissima Sera hanno realizzato uno sketch di circa 20 minuti dal titolo L’ironia salverà il mondo, in cui hanno pronunciato tutte quelle parole che non si possono più pronunciare in tv.

In poche parole il monologo del duo comico si basa tutto sul non prestare troppa attenzione alle parole usate, bensì al significato della frase stessa. Insomma, la frase “neri tornatevene a casa vostra” sarebbe da considerare più razzista di “n**o amico mio andiamoci a fare una birra“.

Nella comunità afrodiscendente, infatti, usano spesso la n-word per chiamarsi a vicenda, ma è altrettanto vero che se a pronunciare quella parola è una persona bianca, il concetto potrebbe essere frainteso e credo che sia sempre meglio evitare.

Oltre la n-word, Pio e Amedeo hanno sdoganato anche la f-word per la comunità omosessuale, sostenendo che se qualcuno ci chiama fr**ci con intento cattivo, dovremmo ridergli in faccia per spiazzare, senza fargli vedere il nostro risentimento.

Pio e Amedeo: perché il gay pride ha senso (al contrario della loro teoria)

Secondo il duo comico, infine, il gay pride ad oggi non avrebbe senso di esistere perché “siamo tutti uguali” e perché “non mi avete mai visto in giro ad urlare viva la f**a con un cartello in mano”. Discorso che sarebbe bello se fosse vero, ma purtroppo non è così. E non lo sostengo io, ma lo dimostrano i fatti: sono sei mesi che la legge contro l’omofobia è ferma in Senato e solo per farla calendarizzare ci sono volute settimane di teatrini e rinvii.

I gay pride smetterà di avere senso quando la comunità LGBT+ avrà gli stessi diritti degli etero, ma così ancora non è. Chi è gay in Italia, infatti, non può né sposarsi né avere figli. Il gay pride non è una ostentazione dell’omosessualità, ma è una manifestazione colorata che come unico scopo ha quello della visibilità per richiedere non più diritti, ma gli stessi diritti delle persone etero.

Quindi sì, cari Pio e Amedeo, purtroppo il gay pride in Italia ha tutt’oggi senso di esistere.

 

Share this article

Non vuoi perderti le ultime news?

Seguici anche su Facebook, Instagram e

Twitter!