Lucia Ocone, madrina del Pride: “L’omofobia esiste tutt’ora, molta gente non ci crede”

08 Lug 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Lucia Ocone

Lucia Ocone è stata scelta come madrina del Lazio Pride e per l’occasione è stata intervistata da Gay.it. L’attrice e comica ha dichiarato di conoscere personalmente persone che non credono che l’omofobia esista o che sia un problema attuale.

“C’è molta gente che non se ne rende conto e che non si informa, quindi ancora ti dice: «Ma l’omofobia non esiste». Non è vero che non esiste, ci sono ancora episodi di violenza purtroppo. […] Parlo veramente per queste persone che non si informano, perché vedono cosa? Dei programmi TV dove ci sono delle persone gay o ci sono anche nelle fiction storie gay. Per questo non c’è più l’omofobia? Vanno informati di quante persone vengono ancora uccise, picchiate per strada e derise.

Se ci sono due ragazzi che si tengono per mano, due ragazze che si baciano – non tutti per fortuna – ma c’è sempre quello che dice che sono zozzerie e che ci sono i bambini che guardano. C’è bisogno assolutamente di una legge che punisca queste persone che comunque usano violenza. Stiamo veramente tornando indietro su molte cose, come sta succedendo anche in America.

Lucia Ocone: “Ma cosa cambia a una persona se sposo un uomo o una donna?”

Infine, dopo aver detto che con la comicità uno può ironizzare su tutto – senza scivolare negli stereotipi – ha fatto una premessa contro la parola ‘diversità’. Molto simile al monologo di Drusilla Foer a Sanremo.

“Non mi piace chiamarla diversità, nel senso che la diversità per me è normalità. Siamo tutti diversi, è una cosa ovvia. Anche io e te siamo diverse. Anche con gli altri: chi è basso o alto, chi è magro o grasso, chi è moro o biondo, chi è gay, etero, disabile, bianco e nero. Ecco, la vita. Quindi che ci sia ancora bisogno di sottolineare questa cosa per quanto riguarda tutte le “diversità” è assurdo e spero non ci sia più bisogno di farlo in futuro, che non ci sia più bisogno di lottare, che ci sia un Pride ma che sia solo una grande festa. Il fatto che ci siano ancora degli episodi di omofobia, di ragazzi che vengono picchiati e uccisi per l’orientamento sessuale, a me sembra veramente fantascienza. Non capisco proprio cosa passa nella mente di un omofobo. A volte cerco di provare a capirlo, cosa cambia a queste persone se io sposo un uomo o una donna”.

Siamo tutti unici e tutti diversi fra noi.

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