LGBT

Klaus Davi: “Ho intervistato boss della ‘ndrangheta bisessuali e passivi”

Fabiano Minacci 27/06/2025

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In una surreale chiacchierata andata in onda a La Zanzara, Klaus Davi ha discusso di Pride e omosessualità insieme ad Alberico Lemme (sì, proprio quello delle diete nei salotti di Barbara d’Urso) e Giuseppe Cruciani. Le posizioni dei tre sono risultate piuttosto diverse: Davi, dichiaratamente omosessuale, si è detto favorevole ai Pride; Cruciani ha ammesso di non interessarsene particolarmente; mentre Lemme si è dichiarato contrario, affermando — testuali parole — di non capire chi è “orgoglioso di prenderlo nel c”. Ha poi aggiunto: “Non dico che debbano vergognarsene, ma neanche fare una manifestazione per dire che ne sono orgogliosi“.

Quando Cruciani gli ha spiegato che non tutti gli omosessuali lo prendono dietro (l’ossessione di Alberico Lemme su questa pratica è da studiare, vi ricordate cosa dice Elenoire Ferruzzi a riguardo?), Klaus Davi ha colto la palla al balzo per confessare di essere “assolutamente attivo” e che solo una volta gli è capitato “di essere stato passivo”.

Restando in tema ruoli e omosessualità il giornalista e scrittore ha poi parlato di alcuni boss della ‘ndrangheta che ha conosciuto durante la stesura del suo libro I Killer Della ‘Ndrangheta come di bisessuali repressi. “Quelli della ‘ndrangheta sono soprattutto passivi. Tra quelli che ho intervistato io, ti assicuro che la metà sono almeno bisessuali. Considera che loro passano decenni in carcere. Una volta usciti, però, continuano. La ‘ndrangheta è fallocratica. Questa cosa tradotta sessualmente, ti posso assicurare, porta alla bisessualità. Anche nelle intercettazioni viene fuori, è come scoprire l’acqua calda, non c’è nulla di nuovo“. Uhm?

Klaus Davi su Israele: “Grande democrazia che tutela i gay”

Il giornalista sui social si è mostrato con la bandiera del Pride con sopra disegnata la stella di David. “Israele è una grande democrazia che tutela tutti. Ogni anno mezzo milione di omosessuali, lesbiche, trans partecipano ai Gay Pride disseminati nel paese -perfino a Gerusalemme- un terzo provenienti dai paesi arabi dove vengono impiccati per il solo fatto di essere gay“.

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