Gazosa, la reunion dopo 20 anni: il medley, da Www Mi Piaci Tu a Stai Con Me Forever

03 Dic 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Gazosa e la loro reunion da Serena Bortone

A 20 anni dal loro ultimo album Inseparabili e dal singolo di successo Ogni Giorno Di Più, ieri i Gazosa si sono riuniti da Serena Bortone nel programma Oggi è Un Altro Giorno. La band ha fatto un medley delle loro hit: Stai Con Me Forever, Ogni Giorno Di Più e Www Mi Piaci Tu.

La formazione del gruppo è quella originale del 1998. Federico Paciotti adesso è un tenore e fa tournée in giro per il mondo, Vincenzo Siani si è sposato, è un papà e continua a suonare e insegna batteria. Jessica Morlacchi – oltre a continuare a cantare – è ormai un volto televisivo (con molto potenziale), Valentina Paciotti come Federico continua a fare concerti. Tutti e quattro stanno pensando di tornare con un nuovo progetto: “Sono passati 20 anni quest’anno. Potremmo anche rifare dei concerti, è un’idea che ci è venuta. Tanti colleghi ci dicono di farli“.

Quando è partita Www Mi Piaci Tu la mia mente è volata all’estate di 20 anni fa e alla Summer Card…

Jessica Morlacchi parla dei Gazosa.

“Sì, sono stata una bambina prodigio. Ero la cantante dei Gazosa, un gruppo di quattro bambini, ma eravamo piccoli. Io avevo 13 anni, eravamo dei bambini prodigio. Devo dire che non tutti credevano che cantassimo e suonassimo dal vivo, sul serio e invece sì. Perché io sono cresciuta a suon di Queen, Rolling Stones, Beatles, cantavamo e suonavamo davvero. Vi ho rotto le scatole a tutti con WWW Mi Piaci tu nel 2001, ne sono sicura.

Ho iniziato a cantare da 11 anni, ma forse anche prima, a 8 anni . In famiglia siamo tutti musicisti, anche mia sorella e mio padre. Quindi sono cresciuta con la musica. Ho cominciato a cantare fin da subito. La passione è scoppiata quando ascoltavo mio papà, lui poi si accorse che sapevo cantare. A Sanremo andai a 13 anni, mi fa tanto piacere rivedermi. All’epoca non credo di aver capito l’importanza di quel palco. Ci siamo divertiti, facevamo gli scherzi. Ricordiamoci che eravamo dei piccoli e non potevamo comportarci da grandi. A quell’età si va a scuola e si gioca. Invece facevamo una vita particolare tra contratti, tour, riunioni. Calcola che ho anche iniziato a soffrire di attacchi di panico in quel periodo. Uno psicologo mi disse di fermarmi un attimo”.

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