Gay che si fingono etero per lavorare, dal mondo dello spettacolo alla politica: la confessione di Vladimir Luxuria

08 Ott 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Vladimir Luxuria, intervistata dal portale Today.it, ha parlato del coming out di Gabriel Garko allacciandosi al discorso dell’attore sul fatto che abbia finto di essere etero per tutti questi anni solo per poter lavorare.

Un’imposizione che avrebbe fatto soffrire Garko ma che ci sarebbe in ogni settore, dal mondo dello spettacolo a quello dello sport, fino alla politica.

“Chi scoraggia di fare coming out agli attori?  È un sistema. Parlando in generale, conosco le pressioni degli agenti di spettacolo, di chi pensa che se un attore si dichiara gay poi non viene chiamato a fare film e fiction. Lo stesso avviene nel calcio: presidenti e allenatori temono striscioni omofobi e cori dei tifosi avversari. Gli ultras se la prendono col colore della pelle, figuriamoci se non farebbero lo stesso per l’orientamento sessuale: insulterebbero in maniera vistosa. Ma se non si squarcia il velo dell’ipocrisia non andiamo avanti: ben venga un coming out di un calciatore e ben venga una ribellione davanti alle prime reazioni scomposte”.

Gay nel calcio, non fanno coming out per paura di perdere gli sponsor

“Nel caso del calcio, è un sistema che comprende procacciatori, allenatori e presidenti, appunto. E poi c’è la preoccupazione degli sponsor. C’è l’idea che un calciatore gay potrebbe avere qualche sponsor in meno. Alla gente dovrebbe interessare solo un piede che dà un calcio al pallone e fa gol, invece è tutto basato sul guadagno, sul bieco denaro. Ma nei fatti chi paga sono questi personaggi costretti a tenere una maschera”.

Gay in politica che si fingono etero

“Conosco personalmente tanti politici gay che non si dichiarano. Quando misi piede per la prima volta in parlamento non sa in quanti si venivano a raccomandare: ‘non dire a nessuno che mi hai visto là’. Io ho sempre lottato per il coming out, ma non ho mai usato l’outing come strumento di vendetta, anche se spesso costoro sono proprio quelli che fanno della famiglia la loro bandiera. C’è un’ipocrisia dilagante, soprattutto se fai parte di un partito più conservatore”.

Se nell’Italia del 2020 c’è ancora chi davvero si finge etero per poter lavorare significa che c’è un problema.

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