LGBT
Gaia piange al Pride di Napoli: “Ecco perché ho camminato in mezzo a voi”
Fabiano Minacci 05/07/2025

Il Pride di Napoli che si è tenuto ieri, sabato 5 luglio, è stato ricco di ospiti: da Pamela Prati a Zeudi Di Palma fino ad arrivare Maria Esposito e Gaia che sul palco si è scatenata sulle note di Chiamo Io Chiami Tu, Chega e Dea Saffica. Prima di esibirsi, però, si è commossa fino alle lacrime ripensando a quando si è tormentata per capire se accettare o no di fare la madrina del Pride.
“Dopo tutto quello che è successo in questo periodo ho pensato e ripensato alla mia partecipazione a questo Pride. Ho perso notti di sonno. Ho passato notti tormentate. E sono arrivata alla conclusione che oggi ci dovevo essere” – ha detto, prima di scoppiare a piangere. “Oltre i confini di questa magica città che è Napoli, nella nostra comunità ci sono esseri umani che muoiono sotto le bombe, nella paura, nella fame. Ci sono madri che piangono, bambini che tremano, famiglie che non esistono più. Non sono solo “civili”: sono esseri umani. E noi sappiamo esattamente cosa significa non essere visti, non essere considerati. Non importa che religione professino, che lingua parlino, se siano queer, etero, pansessuali, eccetera: sono vite umane. E ogni vita che si spezza ci riguarda. Ogni bomba che cade sul mondo cade sulla nostra coscienza“. L’allusione, ovviamente, è alla Palestina sotto attacco di Israele ormai da mesi. “La pace” – ha continuato – “Non è solo una parola vuota. Perché l’ho sentita oggi. L’ho sentita tra le persone, tra la gente“.
Ecco il video:
Gaia non si è limitata a essere una madrina da carro (senza nulla togliere a Rose Villain vista al Pride di Roma, sia chiaro), né ad andare ospite e basta (come ad esempio ha fatto BigMama al Pride di Prato), ma ha marciato insieme alle persone e ha pure intonato il coro ‘Palestina libera‘.
Gaia si unisce al coro “Palestina libera” al Pride di Napoli 🇵🇸 pic.twitter.com/h5V15es4i0
— Gaia Updates (@gaiagupdates) July 5, 2025
Gaia: “Ecco perché al Pride camminerò in mezzo alla gente”
“Sarò a Napoli il 5 luglio, perché oggi più che mai è necessario esserci. Manifestare non è un gesto simbolico: è un atto politico, urgente e concreto. L’odio che attraversa questo tempo va contrastato con corpi presenti, voci vive, alleanze reali. Scelgo di camminare in mezzo alla gente, non di salire sui carri, perché voglio unirmi alla forza collettiva che nasce dal basso: da chi ogni giorno resiste, si espone, rivendica la propria esistenza. Il Pride è di tuttə. Di chi lo attraversa con rabbia, amore, memoria e desiderio. Di chi non ha voce. Di chi sogna un mondo più giusto, anche quando il mondo sembra voltarsi dall’altra parte” – le sue parole su Instagram – “Siamo in un momento storico pericoloso. I diritti vengono riscritti, le identità negate, le verità manipolate. E intanto, nel silenzio complice di molti, il genocidio a Gaza continua. In questo scenario, scegliere di esserci — con la propria voce, con il proprio corpo, con la propria posizione — è un gesto politico necessario“.
“Il Pride non è una festa qualsiasi. È un atto di liberazione. Un grido collettivo. Una presa di posizione. Il 5 luglio io ci sarò. Camminerò insieme a chi lotta, a chi non si arrende, a chi crede che la solidarietà e la giustizia vengano prima di tutto. Perché è proprio adesso che serve farsi vedere. Perché è proprio lì, dove le contraddizioni sono più evidenti, che dobbiamo farci sentire”.