Pippo Baudo contrario al DDL Zan e attacca Fedez: “Gli avrei spento le telecamere”

Il famoso conduttore critica Fedez e la legge contro l'omofobia.

08 Mag 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Se il mondo della musica si è schierato compatto con Fedez e il suo discorso perfetto sui politici omofobi, adesso arriva una voce autorevole contro il rapper. Pippo Baudo ad Adnkronos ha dichiarato che lui avrebbe spento le telecamere.

“Se avessi condotto io il Concertone del Primo Maggio avrei spento le telecamere a Fedez durante il suo discorso. Per querelarlo è troppo tardi, equivarrebbe solo fargli il doppio della pubblicità.

Fedez ha esagerato. Poteva fare spettacolo, mentre fa ogni cosa per essere protagonista. E ha sbagliato a fare quel discorso in una sede che non era sua. L’errore che ha commesso la Rai – continua Pippo Baudo – è stato quello di non dire semplicemente che quel palcoscenico era il suo e a lei competeva l’autorizzazione. Chiedere il testo dell’intervento di Fedez è stato senza dubbio corretto. Se tu vieni a casa mia e io ti ricevo nel mio salotto, io voglio sapere cosa ci vieni a fare. E poi gli argomenti che Fedez ha toccato sono complicati e non si può utilizzare il mezzo pubblico in maniera così indiscriminata. Bisogna stare attenti perché si ripercuote sulla società in modo divisivo”.

Ciao Pippo, ciao.

Pippo Baudo contrario al DDL Zan.

“Quanto si prefigge il Ddl Zan è già previsto dalla nostra Costituzione nei primi 12 articoli, quelli fondamentali. Lì si legge chiaramente, al primo comma dell’articolo 3, che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, oltre che di condizioni personali e sociali. Il Ddl Zan è un raddoppio.

E’ inutile aggiungere un’altra legge che confonde le cose. La nostra Costituzione è perfetta ed è garantista al massimo. Il Ddl Zan è la complicazione delle cose semplici”.

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