Pietro Turano di Skam Italia diffamato da un giornale: la risposta dell’attore (che ha già sporto denuncia) è perfetta

07 Gen 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Pietro Turano di Skam Italia – oltre ad essere un attore – è anche il vicepresidente di ArciGay Roma ed è nello staff del Gay Center. Per questo motivo qualche anno fa ha posato insieme ad altri suoi colleghi per una campagna di sensibilizzazione per promuovere la prevenzione contro l’HIV.

La campagna ebbe come slogan #SoQuelloCheFaccio e Turano posò con un cartello con su scritto “Io uso la PrEP“.

Pietro Turano, la foto originale realizzata per la campagna d'informazione
Pietro Turano, la foto originale realizzata per la campagna d’informazione

La foto, che promuoveva la profilassi pre-esposizione per evitare di contagiarsi con il virus HIV, a quanto pare ha avuto molto successo dato che qualche giorno fa il giornale gratuito Informa Milano l’ha pubblicata, modificando il cartello e lo slogan con frasi diffamatorie e offensive.

Lo slogan #SoQuelloCheFaccio è stato modificato aggiungendo un sonoro “faccio schifo”, mentre sul cartello di Pietro Turano è stato scritto: “Voglio fare il maiale come mi pare e lo stato mi deve dare gli strumenti per farlo senza ammalarmi“.

Pietro Turano, la foto modificata e diffamatoria
Pietro Turano, la foto modificata e diffamatoria

Frasi che non sono passate inosservate e che hanno mosso ben due studi legali contro il giornale: quello di Pietro Turano e quello di ArciGay, come scritto da Gay.it.

Pietro Turano, la replica alla diffamazione

“Succede che ieri mi scrive un po’ di gente da Milano dicendomi: ‘Ma hai visto?‘ e c’è questa mia foto scattata qualche anno per con ArciGay per una campagna di sensibilizzazione su prevenzione e salute sessuale in occasione del 1^ dicembre. L’immagine che ricevo però non è quella originale ovviamente, ma una photoshoppata e stampata su un giornale di dubbia provenienza. Pare si tratti di un blog/giornale indipendente  poco rilevante, che però da diversi anni viene stampato e lasciato nelle cassette della posta di Milano. Pagine piene di complottismi, odio omotransfobico, misogino, sessuofobico e xenofobo”.

E ancora:

“Quello che gli altri non vi dicono” è il motto, ho scoperto di cosa e di chi si tratta, ma non ho intenzione di fargli pubblicità. Non voglio citare nessuno, se non in tribunale. Hanno già tutto in mano gli avvocati. Perché nessuno ha il diritto di utilizzare la mia faccia senza consenso per diffondere odio. Diffondere odio non è libertà, tantomeno usare l’immagine altrui per farlo, sperando di passarla liscia. Gli odiatori dovranno pagare… e pagheranno“.

Simone Alliva, via l’Espresso, ha scoperto che il quotidiano gratuito Informa Milano è gestito da un anti-abortista nonché attivista di Pro-Vita Onlus, l’associazione capofila del Family Day.
Ho detto tutto.

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