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Festival, la Rai pronta a dire addio a Sanremo dal 2027: le città alternative

Anthony Festa 30/06/2025

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Tra la Rai e il comune di Sanremo ci sono attriti e tutto è cominciato lo scorso dicembre quando il TAR della Liguria ha deciso che il comune potrà organizzare una gara pubblica per affidare il Festival a qualsiasi rete sia interessata ad acquisirne i diritti. Come se non bastasse da Sanremo hanno avanzato delle richieste specifiche, 6,5 milioni come base per il bando a differenza di 5 entrati nelle casse comunali ogni anno, il 30% in più sullo sfruttamento del marchio del nome e anche l’1% degli incassi pubblicitari, che nel 2025 sono stati di circa 65 milioni. Oltre a tutto questo è anche stato chiesto che nella città costiera ligure vengano realizzati altri quattro show.

A differenza però di quello che qualcuno ipotizzava, al bando per aggiudicarsi i diritti si è presentata solo la Rai, infatti Discovery e Mediaset quest’anno ne sono restate fuori. Eppure adesso non sembra più così scontato che la famosa kermesse resterà a Sanremo nei prossimi anni.

Il Festival della Canzone italiana si sposta?

La Rai ha mandato giù malissimo il bando, così come le richieste e le pretese di Sanremo, tanto che secondo Il Messaggero ai piani alti di Viale Mazzini starebbero già cercando altre location per organizzare lo show di punta dell’azienda. In questo clima di tensione pare che ci siano già diverse città che si sono proposte di ospitare l’evento musicale.

Se l’edizione 2026 è confermata a Sanremo, anche per questioni di tempistiche, la successiva potrebbe davvero aver luogo altrove, secondo il noto quotidiano, tra le ipotesi ci sarebbe Torino, che tre anni fa ha ospitato anche l’Eurovision Song Contest, anche se la Rai starebbe valutando città costiere, per mantenere il legame con il “sapore del mare in inverno”. Per queste ragioni qualcuno ha pensato alla Costiera Amalfitana e altri in Rai invece preferirebbero la Versilia, in particolare Viareggio, ma in zona ci sono altri comuni pronti a ospitare il Festival (basta che ci siano auditorium o spazi adatti ad accogliere un gran numero di spettatori e addetti ai lavori). C’è anche l’opzione della costa adriatica con Rimini in pole position e con la regione Emilia Romagna pronta anche ad aprire il portafogli per di aggiudicarsi l’evento storico della Rai. Infine Il Messaggero ha rivelato che non è da escludere nemmeno la Puglia, con il Gargano.

Stando a quello che ha fatto sapere in esclusiva il noto quotidiano, il Festival potrebbe anche non restare fermo in un’unica città com’è accaduto in questi 70 anni: “Proprio perché c’è l’imbarazzo della scelta, si sta anche pensando a rendere itinerante il Festival. Ovvero: due anni qui, due anni lì. Sorrento e poi Ravenna? Viareggio e poi la Calabria? La Sicilia sta premendo per avere lo spettacolo. Per non dire dell’attuale (ma poi chissà chi sarà) presidente della Campania, Vincenzo De Luca. Il quale, appena a Napoli per la presentazione dei palinsesti ha sentito l’ad Rossi dire che l’evento è indipendente da Sanremo, si è leccato i baffi che non ha e si è proposto: fatelo qui, vi do tutto!“.

E la vera ciliegina sulla torta è che il comune di Sanremo al momento è solo, perché l’industria discografica italiana sarebbe dalla parte della Rai, pronta a sostenere un cambio di location, con spazi più dignitosi per artisti e addetti ai lavori.

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