LGBT
Budapest Pride, 200 mila partecipanti: la reazione di Orban
Fabiano Minacci 29/06/2025

Secondo gli organizzatori, quasi 200.000 persone hanno sfilato per le strade di Budapest in occasione del Pride, registrando un’affluenza mai vista prima nella storia dell’evento, nonostante il divieto imposto dal primo ministro nazionalista Viktor Orbán.
“Stimiamo la partecipazione tra le 180.000 e le 200.000 persone. È difficile fornire una cifra precisa, perché non abbiamo mai visto una simile partecipazione al Budapest Pride”, le parole di Viktoria Radvanyi, presidente della manifestazione. Anche il sindaco della capitale, Gergely Karácsony, ha commentato con entusiasmo il numero record di partecipanti. “Grazie, Viktor Orbán, per aver favorito una società più inclusiva“, ha scritto con tono ironico su Facebook.
Fra le circa 200 mila persone anche molti stranieri che hanno marciato per dare un segnale all’Europa. Fra gli italiani c’erano Alessandro Zan, Riccardo Magi, Carlo Calenda ed Elly Schlein, ma è stata avvistata anche la vice premier spagnola Jolanda Diaz e moltissimi europarlamentari. La francese Valerie Hayer, come riporta ANSA, ha dichiarato: “Essere qui non è un atto simbolico ma un atto politico: siamo qui a difesa della dignità del popolo ungherese, del suo diritto a battersi contro il regime di Orban. l’Europa non è completa se uno dei suoi membri chiude lo spazio democratico”. “C’è una grandissima partecipazione, è segno che non si può vietare l’amore per legge. Vietare il Pride vuol dire discriminazione istituzionale, non è accettabile nell’Unione europea. Era per noi importante essere qui, per portare piena solidarietà agli ungheresi e alla comunità LGBTQIA+“, le parole di Elly Schlein.
Budapest Pride, 200 mila partecipanti: la reazione di Orban
La reazione di Orban non è tardata ad arrivare: “Il Pride di Budapest è stato uno spettacolo ripugnante e vergognoso. Dietro questa manifestazione c’è Bruxelles, che l’ha orchestrata con la complicità dei partiti d’opposizione”. Ha anche parlato di aver visto “drag queen, uomini con tacchi a spillo e volantini sulla terapia ormonale distribuiti in mezzo a minori“. Insomma, ha rosicato. Capiamolo.
@la.repubblica C’è una grandissima partecipazione, è segno che non si può vietare l’amore per legge. Vietare il Pride vuol dire discriminazione istituzionale, non è accettabile nell’Unione europea. Era per noi importante essere qui, per portare piena solidarietà agli ungheresi e alla comunità LGBTQIA+”. Così Elly Schlein, segretaria del partito democratico, partecipando al Pride di Budapest. #pride #budapest ♬ suono originale – la.repubblica
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