Ariete, suo fratello è trans: “Siamo due sopravvissuti”

23 Dic 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Ariete

Ariete sarà una delle Big in gara al prossimo Festival di Sanremo e qualche giorno fa ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica. Fra i vari argomenti trattati anche quello della transizione di suo fratello Gianmarco. “I miei genitori hanno dovuto dare la priorità a mio fratello piccolo che a 8/9 anni stava attraversando una situazione difficile ed è stata dura per tutti, lui per primo. Problemi di bipolarismo, anoressia, e la scoperta di essere trans“. Lei è da sempre apertamente omosessuale, il fratello – invece – ha scoperto di essere nato nel corpo sbagliato, ma questo, grazie anche ai genitori che li hanno sempre supportati, per loro non è mai stato un problema. “Siamo due sopravvissuti, io alla mia solitudine lui al suo caos “.

Della transizione del fratello ne aveva parlato anche a Vanity Fair lo scorso ottobre.

“Mio fratello Gianmarco lo stimo, è la persona più onesta che conosco. Ha iniziato il suo percorso da piccolo e ne ha parlato subito coi miei, che lo stanno accompagnando nella transizione. Ha un nuovo nome, sta bene e a scuola è stato accolto con tenerezza. Tutti tranquilli. A parte qualche parente più tradizionalista che ancora non sa nulla”.

Ariete: “Credo che l’omofobia sia ben radicata in Italia”

Del proprio orientamento e di omofobia ne ha parlato anche a La Conferenza Stampa, format disponibile su RaiPlay.

“Secondo me per prima cosa non bisognerebbe mai reputare difficile semplicemente vivere. È sicuramente difficile farsi capire dagli altri, credo che l’omofobia sia una cosa ben radicata in Italia e per quanto cerchiamo di fare passi avanti penso che essere gay in Italia sia difficile ma non penso che questo debba ostacolare mai qualcuno. Io, da ragazza che è sempre stata praticamente solo con ragazze, sono sempre stata rispettata, però allo stesso tempo penso che per un ragazzo sia molto più difficile e questo problema può partire dal maschilismo, dal patriarcato, ci sono centomila problemi radicati che rendono la sessualità di un ragazzo più difficile in generale rispetto a quella di una ragazza, nella maggior parte dei casi. Ma ormai ci sono così tanti modi di chiedere aiuto che sarebbe veramente stupido privarsi di essere sé stessi pur di piacere a Francesco che gioca a calcetto il venerdì sera”.

 

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