Ariete racconta la cruda realtà della comunità LGBTQ a Le Iene

08 Mar 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Ariete e il suo discorso

Nonostante il suo successo Ariete non si è mai fatta problemi a parlare apertamente della sua bisessualità, del problema dell’omotransfobia e nei mesi scorsi ha raccontato anche del percorso di transizione del fratello. La cantante di Mare di Guai è stata a Le Iene ed ha fatto un bellissimo monologo sulla ‘cruda realtà della comunità LGBTQ+. Speriamo che altri artisti si facciano un po’ di coraggio e seguano l’esempio di Ariete.

Ariete: “Voglio dare voce anche a chi soffre in silenzio”.

“‘Ma non la senti la responsabilità?’. Vogliono sapere se mi sento portavoce di qualcosa. Da ragazza di 20 anni, felice, amata, libera, sono sempre rimasta lì con la coda tra le gambe a cercare una risposta. Posso davvero farmi portavoce di qualcosa? Oggi ci provo e voglio parlarvi della cruda realtà che sta dietro alla comunità LGBTQ fuori dalla bolla dei social e della sensibilizzazione. La realtà di un ragazzo transessuale o una ragazza omosessuale che sentono tutti i giorni il peso di chi non li accetta e delle cicatrici tenute nascoste. E la realtà di chi purtroppo non c’è più.

Febbraio 2023, una 20enne lesbica viene travolta da sputi, schiaffi dalla madre. ‘Preferirei una figlia morta’ le dice. Ottobre 2022, in provincia di Como viene minacciato con espressioni omofobe, inseguito picchiato e finisce ricoverato in ospedale con trauma cranico. Ancora ottobre 2022, una donna trans viene trovata morta in una camera d’albergo. Sempre ottobre 2022, per la terza volta nello stesso mese, Chiara, una ragazza transgender si toglie la vita a Napoli dopo aver subito episodi di violenza, bullismo ed emarginazione.

Queste sono solo alcune delle storie emerse, quelle dichiarate. Poi però ci sono i tanti che soffrono in silenzio e io voglio parlare per loro, far emergere la loro voce. Non esitate mai a chiedere aiuto. Ci sono associazioni come Gay Help Line che possono offrirvi un aiuto subito e gratuito. Basta fare solo una telefonata al 800 713 713.

‘Ma non la senti la responsabilità?’. Sì, la sento, per le cose giuste, per le cose vere. La sento per Naomi, Chiara e chissà quanti altri, per gli esseri umani, per non dimenticarcene mai”.

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