Roma, aggressione omofoba in un bus “fate schifo vergognatevi, vi meno”, nessuno difende i due ragazzi

29 Giu 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Roma attacco di un omofobo in un bus

Lo scorso 3 giugno un giovane ha documentato l’attacco omofobo subito su un bus di Roma e a meno di un mese si è ripresentato un episodio identico. Due ragazzi di 19 e 20 anni sono saliti a bordo dell’autobus 309 che da Tiburtina viaggia verso piazza Bologna. Dopo essersi scambiati un bacio sulla bocca un uomo ha iniziato ad insultarli: “Vergognatevi sul serio. Fate schifo a baciarvi davanti alla gente, mettetevi dietro un angolo. Rispetto per gli altri. Ma devo menarvi? E denunciami pure. E ancora rispondi? Siete delle mer**. Voi siete soltanto due me**e. Devo davvero menarvi? Se stanno a bacià questi due encefalitici. Ci stanno dei ragazzi e non vi vergognate per niente?“.

A me quello che fa più schifo è che nessuno dei passeggeri abbia difeso le due vittime. Anche una volta che l’omofobo è sceso, nessuno si è avvicinato ai ragazzi per confortarli. Che schifo.

Intervistato da La Repubblica uno dei due ragazzi ha dichiarato: “Tra i miei migliori amici c’è Jean Pierre Moreno – il ragazzo aggredito alla fermata di Valle Aurelia – E alla luce di tutte le aggressioni degli ultimi tempi voglio che passi questo messaggio, specie per i più giovani: nessuno deve vergognarsi di scambiarsi un bacio, sono gli omofobi a doversi vergognare“.

Eppure per due dei leader della destra italiana l’omofobia non è un’emergenza nel nostro paese. Nelle ultime due settimane le aggressioni omofobe in Italia sono così tante che è difficile contarle. Quindi ripeto: il masochismo può essere interessante in camera da letto NON NELLA CABINA ELETTORALE.

Rosario Coco, segretario di Gaynet parla dell’aggressione omofoba a Roma.

Il ragazzo sta bene, è però molto arrabbiato perché stiamo rischiando che la legge Zan naufraghi. Questo ennesimo attacco è la dimostrazione concreta che serve una norma di prevenzione che abbia non solo valore normativo, ma anche culturale – dichiara Coco a FanPage – Se diciamo no al razzismo tutti sono d’accordo, almeno sulla carta, se invece si dice no all’omofobia in tanti sollevano dubbi, questioni, distinguo che non hanno ragione di esistere. Abbiamo un’aggressione al giorno ed è qualcosa di allucinante, e sono aggressioni che in questo periodo si sono intristite oltre misura dopo il tragico suicidio di Orlando.

Questo succede perché la visibilità Lgbtqi+ sta aumentando e la cultura inizia a cambiare tra i più giovani anche grazie alle nostre battaglie. I ragazzi sono sempre più coraggiosi a essere visibili nei luoghi pubblici, ma di converso l’intolleranza emerge ancora di più. Servono strumenti di tutela, approviamo subito la legge Zan e smettiamo di parlare di mediazioni, perché non devono esistere“.

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