Omofobia a Salerno, padre accoltella la figlia e la compagna: “Voglio farmi 30 anni di carcere”

12 Ago 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

omofobia salerno

Omofobia a Salerno. Oggi l’agenzia di stampa ANSA è uscita con un articolo da far accapponare la pelle. Il titolo: “Rifiuta la relazione gay della figlia e l’accoltella” e il sottotitolo: “Aggressione omofoba a Salerno. Il padre: “Voglio fare 30 anni di carcere, volete morire insieme?“.

Nell’articolo si legge la storia di Francesca e Immacolata, due ragazze che si erano trasferite a Salerno per lavorare ospiti nella casa di un parente della seconda. Ed è proprio la casa di questo parente che si è svolto il fatto. I genitori di Immacolata hanno raggiunto a casa le ragazze e il padre, con un coltello, avrebbe minacciato di ucciderle. L’aggressione di matrice omofoba è avvenuta lo scorso 6 agosto ed è stata denunciata dalle due giovani ai Carabinieri di Crotone.

“Mio padre ci ha detto ‘Voglio fare 30 anni di carcere: volete morire insieme? E’ arrivato il momento’ e poi ci ha colpito. Mia madre ha assistito all’aggressione e non ha fermato mio padre, anzi ha provato a bloccarci mentre scappavamo. Entrambe abbiamo riportato qualche ferita, ma siamo riuscite a scappare. Fino alle 5 del mattino però mio padre ci ha inseguite e minacciate. Abbiamo chiamato il 112 e i Carabinieri sono intervenuti accompagnandoci nel nostro domicilio di Salerno per fare le valigie e tornare poi a Crotone in sicurezza. Lui ad oggi nega tutto, ma abbiamo le prove di quello che ha fatto”.

La denuncia delle due ragazze è supportata dal referto del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Crotone: entrambe sul corpo avevano numerose escoriazioni e ferite lievi di arma da taglio.

La vicenda è stata resa nota dal consigliere regionale campano di Europa Verde Francesco Borrelli, che ha parlato di “storia folle e agghiacciante”. La vicenda ha avuto inizio quando le due ragazze, Francesca e Immacolata, la prima 39enne di Crotone e la seconda 23enne della provincia di Napoli, sono arrivate a Salerno per lavorare.

E pensare che c’è chi ancora sostiene nel nostro Governo che una legge contro l’omofobia non serva.

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