Omofobia Rovereto, il vicino di casa lo insulta e lo minaccia. “Ho un tuo video”

Insulti e minacce, i Carabinieri intervengono per calmare il vicino omofobo di un ragazzo gay.

30 Mar 2021 Anthony Festa • Tempo di lettura: 4 minuti

Nuova aggressione omofoba, questa volta a Rovereto. Marco dopo aver restaurato un mobile si è affacciato alla finestra di casa sua per fumare e si è sentito gridare di tutto da un suo vicino. L’uomo dopo aver vomitato svariati insulti omofobi ha anche minacciato di distruggere il ragazzo con un video intimo che avrebbe girato giorni prima. Marco ha subito chiamato i Carabinieri ai quali ha assicurato di non aver mai avuto rapporti alla finestra o in pubblico, così da poter essere ripreso dal suo aggressore: “Siamo molto riservati io e il mio compagno, tanto anche da evitare dei semplici baci di saluto in pubblico. Cosa può aver visto e registrato? Forse che magari abbracciavo Andrea, o ci coccolavamo vicino alla finestra, non di più”.

Non solo in metro, per strada o a scuole, a quanto pare una persona LGBT deve aver paura di essere aggredito (anche se verbalmente) in casa sua.

“Ciao Biccy, sono Marco e ti scrivo in merito ad un episodio accaduto a Rovereto.

In data 11 marzo 2021 alle ore 16:00 mi trovavo nel mio appartamento a Rovereto (TN) e dopo dei lavori di ristrutturazione di un mobile, mi sono affacciato alla finestra. Nel frattempo ho iniziato a fumare, poco dopo il signore del palazzo di fronte è uscito dalla porta recandosi sul suo balcone.
Dopo avermi fissato, hai iniziato a chiedermi a gran voce: “Che cavolo hai da guardare?”. Dato che, non lo stavo guardando fino a quel momento e che data la distanza ho preferito ignorare le sue provocazioni. Poco dopo ha continuato e incalzato con epiteti omofobi come “fr***o”.

Continuando con questi termini, urlati a gran voce, fermando i passanti e gli operai che stavano eseguendo i lavori sul tetto dell’appartamento della stessa persona. Dopo che ha continuato con questo lessico, ho risposto cercando di chiudere il discorso con: “Basta, piantala”. Dopo le mie parole la situazione è sfociata in continui urli di sue parole: “Fr***o ficcati il tuo mobile nel c***. Scendi di sotto e se ti trovo per strada ti spacco i denti”.

Ha poi sputato ma data la distanza a vuoto e preso in mano un vaso presente sul suo balcone quasi a volerlo lanciare ma poi si è fermato e lo ha poggiato.

Gli insulti non si sono fermati il suo animo non si era ancora placato e ha continuato con: “Fr**** vieni qui. Ho un video che ti distruggo”.

In preda alla paura, mi sono spostato dalla finestra non permettendoli la mia visuale. Queste minacce durate all’incirca 5 minuti, mi ha fatto riflettere e decidere di chiamare il numero nazionale di emergenza unica il 112. La chiamata è stata effettuata in orario 16:12

All’incirca una decina di minuti dopo, si sono presentati i Carabinieri dell’unità di Trento della caserma di Avio. Ho chiesto gentilmente se potessero salire nell’abitazione e si sono recati presso il mio domicilio.

Dopo la consegna dei nostri relativi documenti per l’identificazione abbiamo spiegato la situazione dettagliatamente.
In un primo momento mi hanno chiesto di affacciarsi alla finestra per capire quale fosse l’abitazione e il relativo balcone dal quale la persona sia uscita.
Dopo aver mostrato l’abitazione e il balcone abbiamo continuato la conversazione.
In un secondo momento chiedendomi di affacciarmi alla finestra per verificare se la persona che si trovava sul marciapiede fosse la stessa che era sulla balcone.

Carabinieri si sono apprestati a interrogare sull’accaduto le due persone presenti sul marciapiede di via …., di fronte alla porta d’ingresso del condominio della persona che mi ha lanciato le offese.

Mentre per quanto riguarda il signore che ha urlato le offese omofobe, ha dichiarato ai due carabinieri di essere in possesso di un video, notizia non confermata dei carabinieri, nel quale avevo avuto rapporti affacciato alla finestra. I carabinieri mi hanno comunicato che questo sia un reato nei miei confronti e con una relativa ammenda di 10.000 € “.

 

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