Mingo racconta i retroscena del suo licenziamento da Striscia la Notizia e quello che è successo dopo

Vi ricordate di Fabio e Mingo?

10 Ago 2020 Anthony Festa • Tempo di lettura: 4 minuti

Nel 2015 Fabio e Mingo sono stati cacciati da Striscia la Notizia con l’accusa di aver taroccato scoop e servizi. L’ex inviato ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno ed ha raccontato del suo licenziamento e di quello che è accaduto dopo l’addio al tg satirico di Canale 5.

“Penso che nessuno in Italia, anzi in Europa, o forse nel mondo possa vantare il primato di essere stato licenziato in diretta tv da un pupazzo di pezza rosso simbolo di un varietà televisivo! Ma facciamo un passo indietro, a più di cinque anni fa! Era il 23 aprile 2015.

Che poi licenziato presuppone un rapporto subordinato e invece per 19 anni non ho acquisito alcun diritto e non avuto alcunchè! Alla faccia dell’onorato servizio! Sentite un po’ come andò quella sera. Alle 21.15 circa una nostra collaboratrice chiamò mia moglie per sapere cosa fosse accaduto. «Ma cosa è successo?», «Che abbiamo fatto?», «È successo un casino!».

Noi cascammo dalle nuvole. Non avevamo neanche visto la trasmissione quella sera. Ma torniamo a quella sera quando durante la trasmissione il pupazzo rosso aveva sentenziato la mia fine. A pensarci adesso mi vien da sorridere: essere giudicati, processati e sentenziati in diretta televisiva da un pupazzo di pezza. L’Italia è davvero il Paese dei paradossi! Tra incredulità, stupore e angoscia contattammo telefonicamente il produttore del programma, gli stessi autori e finanche i segretari di produzione… ma dall’altra parte il nulla più assoluto! Telefoni che squillavano a vuoto! Sembrava che fosse accaduta un’apocalisse.

Nessuno ci rispondeva. Nessuno ci dava spiegazioni. I nostri telefoni, invece, squillavano all’impazzata: amici, parenti, conoscenti ci chiamavano per capire cosa stesse accadendo! Non sono stato il solo ad aver pensato di essere su «Scherzi a parte» o che era stata una trovata degli autori che, pur di fare audience avrebbero potuto tirar fuori questa genialata per appassionare il pubblico. Allora pensavo: «Tra poco si faranno sentire», «Mi hanno fatto un bello scherzo, però!», «Mingo ci sei cascato!».

Beh, nulla di tutto questo. Nessuno scherzo, nessuna trovata pubblicitaria per alzare l’audience. Passavano i giorni e l’unica cosa che continuavo a ricevere dai miei datori di lavoro era il silenzio… Anzi, durante la trasmissione, si susseguivano nuovi annunci in diretta in cui ci si accusava di aver inventato servizi. Mai inventato nulla! – ha continuato Mingo –  Era tutto così strano! Come vi sentireste se dopo vent’anni circa, i vostri datori di lavoro, diventati dopo anni anche vostri amici, quelli che considerate parte integrante della vostra famiglia, vi voltassero inspiegabilmente le spalle, smettessero di rispondervi al telefono e vi accusassero in diretta tv come se foste il peggiore dei criminali?

Nei giorni che si susseguirono in molti, nel dubbio, preferirono chiuderci le porte, scegliendo di andare con il più forte, senza capire quale fosse la verità. I cosiddetti rami secchi si sono tagliati da soli! E sono rimasti gli AMICI, quelli veri, che sono andati oltre ed hanno capito che, in questa storia, Mingo non c’entrava, ma che sotto sotto vi era qualcosa più grande, molto più grande di lui”.

Non voglio prendere le parti di Striscia, ma mi riesce difficile credere che Antonio Ricci abbia cacciato qualcuno senza avere delle prove.

 

Share this article

Non vuoi perderti le ultime news?

Seguici anche su Facebook, Instagram e

Twitter!