Michele Merlo, suo padre a Verissimo: “I medici sostengono che si sarebbe potuto salvare”

20 Mag 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Michele Merlo l'ultimo suo messaggio

A distanza di un anno dalla morte di Michele Merlo (era il 7 giugno del 2021 quando si è spento prematuramente), suo padre Domenico è andato ospite da Silvia Toffanin a Verissimo.

Non mi aspetto nulla dalla giustizia e non condanno l’errore umano, anche se mi ha devastato la vita”. Con queste parole Domenico Merlo, ospite domani in esclusiva a Verissimo, ha voluto ricordare il figlio Michele, in arte Mike Bird, il cantante cresciuto ad Amici e scomparso un anno fa.

“Quello che è successo a Michele è frutto di una sanità che non funziona più: il sistema ha subito dei tagli importanti e questo porta continuamente a situazioni drammatiche. I medici legali sostengono che bastava un esame del sangue per salvarlo. Aveva una probabilità dal 77% all’89% di guarire, in circa sei mesi, dalla malattia”.

A Silvia Toffanin, Domenico Merlo ha poi raccontato commosso anche il rapporto che c’era tra i due:

“Con lui ero un po’ duro perché provengo da una carriera militare, però nonostante tutto ascoltava i miei consigli. Con la mamma invece si apriva molto, a lei raccontava anche le cose più intime”.

Michele Merlo, il padre: “Era sportivo e non aveva mai avuto problemi di salute”

“Michele era un ragazzo sportivo e non aveva mai avuto problemi di salute. Era un grande artista, incompreso e un po’ burbero. Era un romantico ribelle. Forse questo mondo non era per lui perché era troppo sensibile”.

Il ricordo di Maria De Filippi

“Profondo, malinconico nello sguardo e solare nel sorriso. Così ci sei apparso dal primo momento in cui ti abbiamo visto e così sei rimasto fino all’ultimo giorno che hai trascorso in casetta. La tua era una malinconia speciale, che lottava ogni secondo con quel sorriso che diceva l’esatto contrario. A volte prevaleva una cosa, a volte l’opposto. Tu eri entrambe le cose. E quando cantavi, quando eri al centro del palco a fare quello che ti piaceva di più al mondo, il tuo modo di essere prendeva il sopravvento e ti faceva mostrare al mondo senza filtri, senza paure-

Eri Mike Bird e stavi cantando. Eri nel tuo elemento naturale, la valvola di sfogo per i tuoi pensieri profondi che ti esplodevano in petto e che avevi tanta voglia di condividere con il mondo. Eri un ragazzo speciale e lo avevamo capito tutti. Avevi un’intensità unica, una capacità di guardarti dentro fin troppo spiccata che a volte ti faceva arrovellare attorno agli umori e alle sensazioni. Baudelaire diceva che “la sensibilità di ognuno è il suo genio”, la tua era tanta, Mike. Ed è quella sensibilità, quella profondità d’animo e di pensiero, quella capacità di scavare negli abissi dell’animo umano che ci porteremo dentro per sempre.

Fa’ buon viaggio.
Maria e la redazione di Amici“.

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