Mauro Coruzzi contro il DDL Zan: “Legge che discrimina”

Platinette commenta il DDL Zan ene spara un'altra delle sue.

24 Apr 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Negli ultimi anni Mauro Coruzzi ha più volte espresso posizioni che gli sono costate molte critiche da parte della comunità LGBT, come quando ha parlato al maschile di Vladimir Luxuria e ha detto di preferire Ratzinger a Papa Francesco. Platinette in questi giorni ne ha sparata un’altra delle sue e a La Zanzara, dove ha dichiarato che il DDL Zan sarebbe una “legge liberticida”.

“È una legge che discrimina. Non siamo come i panda, a rischio estinzione. Finisce per discriminare, come dice la Concia. Se passasse mai che l’utero in affitto è una regola praticabile, è una forma di offesa per le donne.

Una legge che dovrebbe introdurre nelle scuole il concetto di diversità di genere, inteso come l’unico praticabile. È una legge pretestuosa e discriminante verso altre categorie di persone. Come nei confronti delle donne.

La discriminazione a favore degli omosessuali penalizza le donne. Le leggi non cambiano i comportamenti. C’è una morale conservativa in questo DDL. L’Italia non è un Paese omofobo, è un Paese pieno di cretini che pestano dei ragazzi che si baciano per strada. Ma c’è già una legge. Ciò che mi spaventa di questo DDL Zan è la limitazione del concetto di libertà espressiva.

Se mi chiamano fr***o per strada? No che non porto nessuno in tribunale, gli dico che me ne ero accorto da solo e va bene così”.

Posizione che fa sembrare certi politici di destra alleati LGBT (ovviamente scherzo). Detto questo, non commento quando detto da Mauro Coruzzi perché non riuscirei a non essere volgare.

Già lo scorso luglio Mauro Coruzzi si era espresso sul DDL Zan.

“Mi irrita l’idea di dover limitare ancora una volta l’ironia, il linguaggio non convenzionale. Se dico a una persona “sei proprio una finocchia persa”, che cosa c’è che non va? Ci sono famiglie orrende, nuclei familiari imbarazzanti ma perché non si può fare il family day se altri sfilano nel gay pride? E non sopporto il vittimismo, il piagnisteo continuo degli Lgbt.

Purtroppo ho visto molte coppie omosessuali sacrificare il loro universo fatto di differenze quasi ne avessero paura, per una voglia di uniformità, per provare un senso di appartenenza. Sinceramente non capisco e trovo anche la questione oltremodo noiosa. Io sono per la singolarità, vorrei una legge per l’individuo e non ho alcun interesse a formalizzare una famiglia arcobaleno». Anche perché, spiega Platinette, «che bisogno hanno del matrimonio, quando i rapporti omosessuali sono poliamorosi?”

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