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Lory Del Santo, quando a Pechino Express ha fatto arrestare un narcos ricercato
Fabiano Minacci 20/01/2025

Lory Del Santo è stata una delle protagoniste più amate di Pechino Express.
La sua partecipazione (in coppia con Marco Cuculo) risale al 2016 e solo oggi, grazie all’intervento dei TheShow a Gurulandia, siamo venuti a conoscenza di un aneddoto davvero curioso: Lory Del Santo ha fatto arrestare un latitante colombiano. A raccontarlo è stato Alessio Stigliano.
“La notte ti lasciano da solo, hai solo un telefono satellitare da usare in caso di emergenza. Come funziona: quando trovi una casa, per la tua sicurezza, la produzione interviene e chiede i documenti a chi ti ospita per registrarli e fare tutte le pratiche. Quando questo che ospitava Lory Del Santo gli ha dato i documenti, la produzione si è accorta che era in realtà un ricercato! Era un narcos! Così è arrivata la Polizia e lo hanno portato via. Lory Del Santo ha fatto arrestare un latitante colombiano!“.
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Pechino Express, come funziona il programma
Lory Del Santo a parte, il loro racconto su Pechino Express è poi proseguito così: “Pechino Express è fra le esperienze più belle che abbia mai fatto, le registrazioni – se arrivi alla fine – durano 40 giorni. A tutte le persone del mondo dello spettacolo con cui ho parlato ho proprio detto: andate a farlo, è una delle esperienze più belle“. E ancora: “Come funziona il programma? Prima di partire ti fanno conoscere il resto del cast, così ti ritrovi in un albergo dentro una sala conferenze dove ti viene spiegato il percorso. Pechino Express è un format belga e lì da noi c’era anche il responsabile della sicurezza dei concorrenti, era il responsabile a livello internazionale. Lui si era fatto tutte le edizioni di Pechino Express di tutto il mondo.
Così per curiosità mi sono avvicinato e gli ho chiesto ‘qual è stata l’edizione di Pechino più pericolosa?’ e lui mi ha risposto ‘In realtà è questa, la vostra’. Noi per ogni puntata che giravamo avevamo oltre l’autore e l’assistente di produzione, anche una guardia armata. In Colombia aveva un revolver e una pistola nascosta, in Guatemala aveva il giubbotto anti-proiettili e un fucile. E stava dietro di noi con una macchina con i vetri oscurati“.