Giovanni Ciacci, la sua sieropositività diventa (purtroppo) un caso da dibattito

12 Ago 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

giovanni ciacci

Essere sieropositivi è una condizione fisica e l’importante, in questi casi, è esserne consapevoli e iniziare immediatamente una cura a base di farmaci antiretrovirali per azzerarne la carica virale. Sono farmaci che garantiscono all’individuo un’aspettativa di vita al pari di un altro individuo HIV negativo, ma che non sono una passeggiata. Lo stesso Giovanni Ciacci, che ha da poco fatto coming out come HIV+, ha così parlato della sua cura: “Le cure antiretrovirali sono pesanti per il nostro organismo, sono tossiche come ogni medicinale. Possono favorire malattie tumorali o cardivascolari, bisogna sottoporsi ogni sei mesi a controlli..“.

La storia di Giovanni Ciacci può e deve essere raccontata per sensibilizzare su HIV e AIDS e soprattutto per abbattere lo stigma della persona positiva. Non deve però diventare un dibattito, come invece l’ha fatto diventare Alda D’Eusanio e Caterina Collovati fra le pagine del settimanale Nuovo.Dal punto di vista televisivo trovo sia stata una scelta di puro cinismo. Sembra che pur di fare ascolti cavalchino qualsiasi cosa“. – Ha dichiarato Alda, come riportato su BlogTivvu.com – “Non vorrei che sfruttasse la situazione per tornare in Tv, visto che era in parte sparito. Non mi piace che si metta la medaglietta del sieropositivo”. Le parole di Caterina.

Parlare di HIV in prima serata e in un programma popolare come il Grande Fratello Vip è giusto. Creare un dibattito fra “favorevoli e contrari” alla partecipazione di un concorrente HIV+ ad un reality è sbagliato.

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