Fano, 18enne con lo smalto: “Aggredito da 15 persone, hanno mandato all’ospedale il mio amico a suon di calci e pugni”

Il drammatico racconto del 18enne.

11 Mag 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 4 minuti

fanu smalto uomo

Fanu è stata protagonista di un pestaggio ai danni di due amici di 18 e 17 anni che hanno attirato le ire del branco solo perché uno di loro portava lo smalto sulle unghie.

A parlare è stata proprio la vittima che ha raccontato la sua storia a Il Resto del Carlino. Il suo nome è “L” e frequenta il quarto anno del Mengaroni di Pesaro.

“Io ho le unghie con lo smalto nero. Mi piace averle, vederle, portarle. Ce le ho da quattro anni e ho subìto ogni tipo di offesa per questo, tipo froc*o o altro, ma non mi ha mai importato nulla visto che sono eterosessuale. Ho anche un ciuffo di capelli tinto di bianco perché mi piaccio così”.

E da qui, l’aggressione.

“Appena arrivati a Fano, ci sentiamo chiamare da lontano da questo gruppo di una quindicina di ragazzi che non conoscevamo. Mai visti prima. Erano tutti extracomunitari, albanesi e marocchini. Mi prendono in giro per il ciuffo bianco ma quando arrivano vicino e vedono le mie unghie con lo smalto nero, cinque o sei di loro mi bloccano, uno prende un accendino e cerca di dar fuoco alle dita per ’togliermi lo smalto’ un altro vede le mie collane, prima me le chiede e poi me le strappa. A quel punto, interviene il mio amico che cerca di fermare questa gente che si stava avventando su di me. Purtroppo gli sferrano un pugno in faccia che lo getta a terra, io urlo di lasciarlo, ma loro continuano a dargli calci in bocca, alla schiena, al braccio, ovunque”.

Le sue urla purtroppo servono a poco, dato che il branco ha continuato a picchiarlo.

“Io rimango come paralizzato dalla paura, non riesco nemmeno a chiamare aiuto e neppure a telefonare alla polizia. Il mio amico a terra perde sangue, ma delle cinquanta persone intorno che vedono tutto, nessuno viene ad aiutarci. Nessuno dice basta né ci dà una mano. Solo uno, che non conosciamo, chiama il 113 e il 112 e poco dopo arriva la polizia, i carabinieri e il 118. Il branco dei picchiatori, cinque quelli più violenti, è fuggito subito ma prima ci ha rubato il marsupio con le chiavi di casa e i cellulari. Io poi ho ritrovato poco lontano il mio telefonino, ma quello del mio amico non è stato ritrovato”.

Fanu, aggredito perché portava lo smalto: “Sono ancora sconvolto”

“Io sono ancora sotto choc ma a parte il livido al collo quando mi hanno strappato la collana, non ho avuto pugni. Invece al mio amico gli hanno fratturato il naso e un braccio. Io mi sto riprendendo adesso, dopo molte ore. Non avrei mai immaginato quello che è successo, mai ho pensato che il mio vezzo di darmi lo smalto nero alle unghie portasse a questo. Mi dispiace tantissimo per il mio amico, ha avuto la colpa di essere con me e di aver cercato di difendermi”.

Il branco purtroppo non è stato ancora trovato.

“Mentre il mio amico veniva portato in ospedale, io sono salito nella macchina della polizia per andare in cerca di chi ci aveva aggredito. Abbiamo girato tutta Fano ma senza fortuna anche se la polizia ci ha detto di aver identificato il gruppo, formato da giovanissimi extracomunitari albanesi e marocchini. Io non li ho nemmeno guardati in faccia se non all’inizio. Poi ho capito di non doverli guardare per non sfidarli e ho tenuto sempre la testa bassa per non dargli pretesti. Ma non è bastato. Il mio amico mi ha detto, mentre lo portavano in ospedale, che pensava di morire, di venir ammazzato a calci e pugni. Non sentiva nemmeno più le botte, stava perdendo conoscenza. Ha rischiato la vita per colpa di un branco di delinquenti che si è avventato su di me per le mie unghie smaltate e il mio ciuffo di colore bianco. Io spero che vengano trovati. Comunque, non smetterò di mettere lo smalto, è il mio marchio di fabbrica, perché vuol dire essere liberi”.

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