Denise Pipitone, il mistero del macabro ritrovamento: “In un campo una bara bianca vuota”

L'ex capo procuratore di Marsala parla del ritrovamento della piccola bara in un campo.

19 Mag 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Denise Pipitone

Ieri sera Federica Sciarelli è finalmente riuscita ad avere un’intervista dell’ex capo procuratore di Marsala, Alberto Di Pisa, che dal 2004 si occupò del caso di Denise Pipitone.

Alberto Di Pisa ci racconta che la Procura ha seguito tutte le piste, anche quelle anonime. La più crudele? Una lettera anonima che fa trovare una piccola bara bianca, vuota. L’oggetto era sepolto tra i casolari di contrada Ferla“.

Ex procuratore capo di Marsala si è infatti soffermato per gran parte dell’intervista sul ritrovamento di una bara bianca. Anni dopo la sparizione di Denise Pipitone qualcuno scrisse in forma anonima alla Procura di Marsala, dicendo di scavare in una zona non troppo precisa.

“C’era questa bara sotterrata, piccola, che era fatta per un bambino, o una bambina. Che senso aveva? Non capisco ancora oggi il perché di questa bara sotterrata vuota. Questa è una domanda che mi sono sempre posto e ancora oggi non riesco a darmi una risposta. Che poi questa persona non ci ha dato il punto preciso, abbiamo dovuto impiegare forze e tempo per scavare un ettaro di terreno. Quindi non abbiamo trascurato nulla. Questo fatto però ha colpito tutti. Ci sono due interpretazioni di quanto accaduto. O è un segnale per dire ‘inutile che continuate a fare indagini perché la ragazzina è deceduta’. Oppure era l’opera di un mitomane”.

Dopo i testimoni che ritrattano, l’ex pm che si è spaventata e il ritrovamento macabro, direi che non ci sono molti dubbi che qualcuno negli anni abbia cercato di intimidire chi stava indagando o chi voleva aiutare le indagini.

L’ex procuratore e l’idea che si è fatto sul caso di Denise Pipitone.

“Ciò che penso è che è una cosa che nasce nell’ambito familiare. Secondo me è quello il punto. Jessica odiava la bambina e anche sua madre. Le riteneva responsabili dello sfascio della sua famiglia. La nostra tesi era che la bambina è stata prelevata da Jessica e viene consegnata a qualcuno, che a sua volta la porta a degli zingari che erano a Mazara Del Vallo. Questa tesi trova riscontro nella foto fatta a Milano, che per me al 90% è Denise Pipitone e che credo sia viva. […] Madre e figlia Corona sono due donen terribili, al processo sembrava che la cosa non le riguardasse. Sono due donne capaci di tutto secondo me”.

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