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Commento di Selvaggia sulla classifica di Sanremo: da Fedez a Giorgia

Anthony Festa 16/02/2025

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Per quattro serate Selvaggia Lucarelli è stata la vera protagonista del Dopo Festival, dove ha dato la sua opinione sui big in gara. Ieri la giornalista è tornata a casa, ma ha comunque pubblicato un commento sulla finale del Festival di Sanremo.

Tra i preferiti di Selvaggia c’erano Rkomi, Achille Lauro e Lucio Corsi e non ne ha mai fatto mistero. Nella sua brevissima recensione sulla classifica finale la Lucarelli non ha risparmiato una shade Fedez e Simone Cristicchi (che nei giorni scorsi ha replicato alle critiche dell’opinionista), i due piangini, e ha anche notato il dispiacere di Giorgia per essere stata tagliata fuori dalla top 5: “Rkomi secondo me paga questa cosa di somigliare a Donzelli. Ma io continuerò a preferirlo a tutti. I due piagnini nella cinquina, la canzone più bella penultima [Rkomi], Giorgia resiste ma solo al governo, Lauro la maledizione del favorito, Brunori con la cover di Rimmel, Corsi secondo è il bug nel sistema. Giorgia c’è rimasta male e devo dire che ha pure ragione“.

Ma la vera domanda adesso è una: oggi Selvaggia sarà a Domenica In? Ci sarà finalmente il tanto atteso incontro con la sua nemesi?

Il commento di Selvaggia Lucarelli dopo i primi ascolti.

Rkomi è tra i miei preferiti con Achille Lauro, a entrambi ho dato un nove. Testo scritto con cura, melodia convincente: il suo brano è tra quelli che spiccano di più. Senza dubbio una delle mie scelte preferite di questa edizione.

Elodie? Si dice contrariata perché, a suo dire, volevano incanalarla in un percorso musicale alla Mia Martini, ma viene da pensare: fosse vero! In effetti, il brano tenta di conferirle un’aura più sofisticata rispetto a Tribale, ma il risultato è qualcosa che non le appartiene davvero. Sembra trovarsi in un limbo artistico, senza una direzione precisa: né pop puro, né musica impegnata… come chi resta nel mezzo senza mai schierarsi.

Irama? Melodia scialba, testo dimenticabile, stile curato da Fabio Damato, che gli ha confezionato un look da eroe spaziale d’altri tempi. Quando appare con quell’outfit alla Capitan Harlock, diventa lampante il motivo per cui il marchio Chiara Ferragni, che un tempo gestiva, stia navigando in acque turbolente.

Achille Lauro? Nonostante ogni tentativo di ostacolarlo, resta solido e imperturbabile, come un vetro blindato. Tra i migliori di questa edizione. Per qualche ragione è diventato un simbolo di sensualità, anche se il motivo non è del tutto chiaro. Quel che è certo è che sta vivendo un momento d’oro, quasi una rinascita, considerando che la sua carriera sembrava in declino dopo il tentativo maldestro di qualificarsi all’Eurovision tramite San Marino.

Fedez? A lui ho dato un sei, il voto per neutralizzare qualsiasi commento. Si dipinge come un’anima fragile, parlando di difficoltà personali, ma la verità è che non è certo un santo, e probabilmente è stato lui a causare più problemi di quanti ne abbia subiti. In ogni caso, in questa edizione del Festival, la sua presenza non è tra le più memorabili.

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