Bassetti e il vaiolo delle scimmie: “Raccomandiamo il vaccino ai gay”

31 Lug 2022 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Bassetti e il vaiolo delle scimmie

Nei mesi scorsi Matteo Bassetti è finito al centro di una polemica dopo aver parlato di vaiolo delle scimmie e di comunità gay in Spagna. L’infettivologo a maggio si era scusato in un’intervista rilasciata a FanPage: “Io ho semplicemente riferito quelli che erano i dati che venivano dalla Spagna e dal Portogallo, e cioè che una parte dei contagiati fossero omosessuali. Con questo nessuno vuole assolutamente porre uno stigma nei confronti di nessuno. Se ho offeso, chiedo scusa a chi eventualmente si è sentito tirato in ballo“.

Bassetti: “Vaccino ai gay, basta censure”.

Ieri Matteo Bassetti è tornato a parlare di vaiolo delle scimmie e anche questa volta ha tirato in ballo gli omosessuali.

“Mai, nella storia moderna, il nome di una malattia infettiva è stato più sbagliato e fuorviante che non chiamare così il vaiolo delle scimmie. Molta gente ignorante infatti pensa si tratti di una malattia che la scimmia ha trasmesso all’uomo. Forse 30 anni fa i primi casi furono trasmessi da un primate, ma oggi è una malattia infettiva a trasmissione interumana dove gli animali non c’entrano assolutamente nulla. Varrebbe la pena, vista la diffusione globale (quasi 25000 casi in 90 paesi del mondo) di cambiargli nome ove evitare errori già commessi in passato.

Monkey pox è tutt’altro che una malattia banale. Si sono visti già i primi decessi fuori dell’Africa e le lesioni che provoca sono spesso invalidanti, quando colpiscono i le zone intime. In oltre il 95% dei casi sono stati colpiti giovani maschi tra i 20 e i 40 anni che si sono contagiati per via sessuale, prioritariamente omo e bi-sessuale. Occorre agire subito all’interno delle comunità gay per raccomandare sia comportamenti responsabili che la vaccinazione. Non è più il caso di continuare con atteggiamenti ideologici e di censura. Questo è un problema medico-sanitario che viene prima di ogni altro discorso (sociale, politico o religioso)”.

Omofobia sui social.

Intanto su Twitter è nato l’hashtag ‘Gayolo delle scimmie’, dove omofobi, fascisti e fan di Putin danno libero sfogo alla loro ignoranza.

Che il vaiolo delle scimmie non sia un virus ‘dei gay’ dovrebbe essere scontato, ma leggendo ciò che scrivono sui social così non è. In merito a questa correlazione è intervenuto Fabrizio Marrazzo: “Folle additare principalmente gli omosessuali. Il rischio è per tutti, è un errore doppio, come quando in molti dicevano che l’Aids fosse il cancro dei gay. Si sta puntando il dito contro le persone gay e contestualmente si liberano dal rispetto di comportamenti responsabili tutti gli altri. Le persone maggiormente a rischio sono coloro che hanno rapporti stretti o occasionali“.

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