Sylvie Lubamba su Patrizia Reggiani: “Ho condiviso la cella del carcere con lei, non faceva mai la doccia”

02 Apr 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Sylvie Lubamba e Patrizia Reggiani da novembre del 2009 a gennaio del 2010 hanno condiviso la stessa cella al carcere di San Vittore, dove entrambe erano recluse per scontare le loro pene: la prima per aver rubato delle carte di credito, la seconda per esser stata la mandante dell’omicidio di suo marito Maurizio Gucci.

Una cella composta da due vip, quindi, che ora – a distanza di oltre dieci anni – è tornata ad essere sulla bocca di tutti in seguito al film House Of Gucci che il regista Ridley Scott sta girando in Italia con Lady Gaga.

Sylvie Lubamba parla di Patrizia Reggiani

Intervistata dal settimanale Oggi, Sylvie Lubamba ha così parlato di quei due mesi vissuti in cella proprio con Patrizia Reggiani:

“Mi ha impressionato quanto lei fosse a suo agio in carcere, quasi serena. Ripeteva spesso: non ho bisogno di nessuno. E, in effetti, rinunciava persino all’ora d’aria: o restava in cella o andava in biblioteca. Non veniva nemmeno a messa la domenica perché lo riteneva ipocrita. Tutte noi ci sfogavamo col cappellano, lei no”.

E ancora:

“In prigione c’è l’obbligo di far la doccia ogni giorno ma lei si è sempre rifiutata e le guardie ormai non insistevano più. Si lavava a pezzi nel lavandino che usavamo per cucinare e il mercoledì, quando usciva in permesso, faceva la doccia a casa e andava dal parrucchiere. Per lei condividere la doccia era impensabile ma era sempre in ordine e profumata. La cella era piccola, brutta e vecchia, col bagno alla turca, eppure quando piangevo lei mi guardava perplessa: “Perché piangi? Per me qui è come stare in albergo””.

Gucci, la storia dell’omicidio voluto da Patrizia Reggiani

Il film si baserà sulla vita di Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani fino all’omicidio che ha sconvolto la maison. Omicidio che ha visto finire in carcere Patrizia Reggiani (accusata di essere la mandante), Benedetto Ceraulo (l’esecutore materiale che ha sparato quattro colpi di pistola a Gucci), Orazio Cicala (l’autista che ha aiutato Ceraulo a scappare), Ivano Savioni (che ha materialmente organizzato l’omicidio) e Giuseppina Auriemma, accusata di essere stata l’intermediaria fra la Reggiani e gli altri ragazzi.

Patrizia Reggiani, ora tornata in libertà, il 9 novembre 2000 ha tentato il suicidio in carcere impiccandosi con le lenzuola alle sbarre della sua cella, venendo salvata. Quando le fu proposta la semilibertà decise di rinunciarvi poiché, come da lei dichiarato, non aveva mai lavorato in vita sua e avrebbe preferito rimanere in cella.

Il 20 febbraio 2017 è stata scarcerata.

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