Sabrina Ferilli svela cosa pensa di Giorgia Meloni ed Elly Schlein

17 Ago 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Sabrina Ferilli su Giorgia

A pochi giorni dalla vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni politiche del 2022, Sabrina Ferilli ha pubblicato una storia ironica: “Treno in orario, la nuova era“. Ma cosa pensa davvero la famosa attrice del nostro Presidente del Consiglio? In un’intervista rilasciata a Vanity Fair la Ferilli ha spiegato che la Meloni fa esattamente quello che è, una donna di destra, mentre Sabrina continua a ritenersi una donna di sinistra.

“È un capo di un governo di destra, e quello è, quello fa. Io però sto a sinistra e su tanti temi sono molto distante da lei. Dicono: è preparata. Ma che fosse preparata lo sapevo anche prima. L’errore della sinistra sotto elezioni e stato quello di dire: non votatela perché è fascista, invece di proporre alternative. I sondaggi la danno ancora ben salda, evidentemente la gente è soddisfatta. Ma faccio anche la tara di chi sono io”.

Sabrina Ferilli sul PD di Elly Schlein.

La protagonista di Svegliati Amore Mio ha spiegato che secondo lei il PD di Elly Schlein dovrebbe occuparsi anche di problemi che riguardano la maggioranza degli italiani (oltre che di temi importanti come la lotta alle discriminazioni), così da aumentare i consensi.

“Oggi la sinistra si occupa di alcuni temi assolutamente importanti, come le discriminazioni, ma dovrebbe insistere anche su quelli più trasversali, come il lavoro, la sicurezza, la scuola.

È troppo radicale e fa fatica a convogliare l’interesse di tutti. Faccio l’esempio della scuola: l’Italia ha livelli di analfabetismo e di abbandono scolastico preoccupanti, non è stato fatto nulla e la sinistra è stata al governo per tanti anni. Se non coltivi le nuove generazioni, la cultura, come fai a far crescere il Paese? Ma mi viene in mente anche il diritto all’aborto: la sinistra, pur potendo, non ha mai affrontato il problema degli obiettori di coscienza, che di fatto rendono inapplicabile la legge 194. Poi c’è il tema del salario minimo, sacrosanto, una battaglia che solo ora è stata sollevata, un po’ in ritardo”.

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