Rosalinda Cannavò fa delle rivelazioni su Dayane: “È stata manipolata”

13 Ott 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Rosalinda Cannavò preoccupata per Dayane

Dayane Mello è stata molestata all’interno del reality brasiliano La Fazenda, eppure i suoi familiari – invece di far di tutto per farla uscire – incitano i fan a votarla per farla rimanere in gioco. I suoi amici e il suo staff italiano non riescono a comunicare con lei, facendo sembrare quello di Dayane un vero sequestro. Di questo si è occupato ieri sera Gabriele Parpiglia nel suo programma ‘Il Bianco e il Nero‘. Ospite della puntata di ieri sera, Rosalinda Cannavò si è detta molto preoccupata per l’amica.

“Aveva tanti lavori in Italia, non aveva bisogno di fare quel reality. Manipolata a questo punto possiamo dire.  Spero che lei una volta finito il reality veda quello che è successo, magari senza farsi condizionare. Oso anche dire manipolare a questo punto. Perché analizzando la situazione in maniera oggettiva si tratta di manipolazione, non c’è altra definizione. Questa è una violenza. Dayane la mattina si è svegliata senza vestiti e non ricorda nulla.  Io ho fatto il GF con lei e abbiamo anche bevuto alle feste, ma ci siamo sempre ricordate tutto. Avevamo 3 bottiglie di vino per tutto il gruppo, non cocktail su cocktail. Da noi c’erano dei limiti di alcolici per tutelarci, lì in Brasile non c’erano. Ma tutto questo è legale? Possono mettere a rischio le persone? Gli è permesso somministrare tutti quei drink? […] Ho sentito Dayane prima che entrasse a La Fazenda. Era già in quarantena per partecipare al programma. – ha concluso Rosalinda Cannavò – Non l’ho proprio sentita serena di fare questo programma, era molto titubante”.

Una “sosia” di Rosalinda Cannavò a La Fazenda.

“Non entro nel merito al rapporto che si sta instaurando tra Aline e Dayane. Però tutto questo non mi sembra una semplice coincidenza. Hanno studiato tutto a tavolino. Trovare una ragazza un po’ simile a me che racconta le stesse cose che raccontavo io, mi fa pensare che in Brasile hanno capito che funzionava la storia e volevano ricrearla”.

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