Robbie Williams: le parole sulla morte di Liam e lo scambio di messaggi
19 Ott 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti
Sono moltissimi i vip che in questi giorni hanno condiviso un pensiero sulla scomparsa di Liam Payne e ieri anche Robbie Williams ha voluto dedicare delle parole al collega, facendo però anche delle riflessioni profonde. Il cantante ha parlato dello shock e della tristezza non appena ha appreso la notizia della tragedia ed ha ricordato come e quando ha conosciuto Liam e gli altri ragazzi degli One Direction. Robbie Williams ha confessato che all’età di Liam anche lui aveva “i suoi demoni” e le sue battaglie da combattere ed ha suggerito ai suoi follower di pensarci due volte prima di giudicare gli altri, anche se si tratta di personaggi famosi.
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Robbie Williams sulla scomparsa di Liam Payne.
“Come dare un senso alla tragedia di Liam Payne? Ovviamente i miei primi sentimenti nei confronti della sua scomparsa sono stati come quelli di tutti gli altri. Shock, tristezza e confusione. E ad essere onesti, mentre scrivo queste parole, mi trovo ancora lì.
Ho conosciuto i ragazzi di X Factor e ho fatto loro da “mentore”. Uso la parola ”mentore” tra parentesi perché, a dire il vero, non ho fatto quasi nulla. Ho solo passato del tempo con loro. Erano tutti con una bella faccia tosta e adorabili. Mi sono divertito a giocare ed ho pensato a tutte le volte in cui ho fatto lo sfacciato con le popstar che mi avevano preceduto quando ero nei Take That. Da quel giorno le nostre strade si sono incrociate e mi sono affezionato a tutti loro. Le prove e le tribolazioni di Liam erano molto simili alle mie, quindi aveva senso tendere la mano e offrire ciò che potevo. E così ho fatto.
Credo che in questi momenti valga la pena di ripetere: Non sappiamo cosa accade nella vita delle persone. Quale dolore stiano attraversando e cosa li spinga a comportarsi nel modo in cui si comportano. Prima di arrivare a giudicare, è necessario dare un po’ di tregua. Prima di scrivere qualcosa su internet, pensate: “ho davvero bisogno di pubblicarlo?”, perché è quello che state facendo. State pubblicando i vostri pensieri perché chiunque possa leggerli. Anche se non pensate davvero che le celebrità o le loro famiglie esistano. Ma loro esistono eccome.
A 31 anni avevo ancora i miei demoni. Ci sono ricaduto. Soffrivo. Ho sofferto perché ci sono ricaduto. Ci sono ricaduto per una moltitudine di motivi dolorosi. Ricordo che Heath Ledger è morto e ho pensato: “Sono il prossimo”. Per grazia di Dio e/o per fortuna sono ancora qui.
Purtroppo internet continuerà a essere internet. I media purtroppo continueranno a essere i media e la fama continuerà a essere la fama. Come individui, però, abbiamo il potere di cambiare noi stessi. Possiamo essere più gentili. Possiamo essere più empatici. Possiamo almeno cercare di essere più compassionevoli verso noi stessi, la nostra famiglia, i nostri amici, gli estranei nella vita e gli estranei su Internet.
Anche gli sconosciuti famosi hanno bisogno della vostra compassione.Che bel ragazzo di talento. Che tragica perdita dolorosa per i suoi amici, la sua famiglia, i suoi fan e, a giudicare dall’energia che questo momento ha creato, per il mondo intero”.