Ragazzino di 12 anni si trucca come i suoi idoli, i Maneskin e viene aggredito da degli omofobi: “Gay schifoso”

I bulli se la prendono con un 12enne: "Sei maschio o femmina? Fr**io, gay schifoso".

20 Giu 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

ragazzino aggreedito

Da mesi una parte del parlamento (e non c’è bisogno che specifichi quale) sta tenendo in ostaggio il DDL Zan dicendo che in Italia non c’è ‘un’emergenza omofobia’ e infatti oggi vi racconto di un caso di truccofobia. Qualche giorno fa nella periferia sud di Roma un 12enne è stato aggredito solo perché indossava una borsetta a tracolla e perché aveva un po’ di trucco e smalto. Dei bulli l’hanno accerchiato ed hanno cominciato ad insultarlo: “Vergognati fr**io, sei un gay schifoso“. Le amiche del ragazzino l’hanno difeso e sono state a loro volta oggetto di offese, schiaffi e spinte.

Il racconto della madre.

Ognuno è libero di vestirsi e di essere come gli pare, invece mio figlio è stato discriminato. Era truccato come i suoi miti, i Maneskin ed è stato aggredito. Mio figlio era al parco e stava festeggiando la fine della scuola con un gruppetto di amici. Si è avvicinato un grosso gruppo di coetanei di un’altra scuola che ha iniziato a provocarli. Loro non hanno risposto allora è partito il lancio delle uova, che ha colpito mio figlio lasciandogli anche un livido, lui era da solo con 4 ragazze.

Ma la cosa brutta sono stati gli insulti a lui rivolti: Filippo ha i capelli lunghi, ama mettersi lo smalto colorato, usare l’eyeliner. Lui è affascinato dal mondo Lgbt, ha una borsetta arcobaleno, ha il suo modo di esprimersi, gli piace scrivere, disegnare. Fino a ora non abbiamo avuto problemi, ma questa volta sono arrivati insulti pesantissimi. ‘Fr***o di m*rda, gay schifoso, sei maschio o femmina’. A quel punto – poiché i ragazzi erano tanti – mio figlio forse si è sentito sopraffatto, si è allontanato.

Le ragazze che erano con lui hanno provato a difenderlo ma sono state spinte a terra e coperte di insulti. La cosa è durata per un po’. – ha raccontato la madre del ragazzino a TPI – Quando sono tornata a casa credevo che il problema fosse solo il lancio di uova, non sapevo degli insulti omofobi e sessisti. Sono tornata al parco e ho trovato un’amica di mio figlio che ancora piangeva perché era stata presa a calci“.

Il flashmob in solidarietà al ragazzino aggredito.

“Qualche giorno fa si è scritta una pagina tristissima della vita del nostro quartiere: alcuni ragazzi sono stati aggrediti verbalmente e non solo, con insulti omofobi e sessisti da loro coetanei. Era l’ultimo giorno di scuola, era una giornata di sole, ma una coltre di nubi ha coperto i loro volti e cuori innocenti”.

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