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Mengoni risponde alle critiche per i suoi look

Anthony Festa 28/06/2025

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Sabato scorso dallo stadio Guido Teghil di Lignano Sabbiadoro, Marco Mengoni ha dato il via al suo tour estivo, che toccherà molte delle principali città italiane nelle prossime settimane. Una bellissima scenografia, nuove coreografie, tanti ballerini, atmosfere suggestive, un palco gigantesco, una scaletta perfetta e un’esibizione da brividi sulle note di Luce, la canzone che l’artista ha dedicato alla madre (scomparsa lo scorso settembre), eppure nelle 24 ore successive allo show sui social si è parlato quasi esclusivamente dei look che il vincitore del Festival di Sanremo ha sfoggiato. Molti hanno criticato legittimamente due outfit in particolare, quelli con i corpetti, tanti altri però hanno usato la scusa dei giudizi sulle mise del 36enne per vomitare il loro profondo odio omofobo.

Marco Mengoni e la risposta alle critiche per i suoi corpetti.

In particolare su Twitter e TikTok, migliaia di utenti hanno pubblicato tweet e commenti  intrisi di omofobia e ignoranza della peggior specie, agitando lo spauracchio del gender e arrivando a invocare il “ritorno ai valori di un tempo con i maschi che fanno i maschi“. Molti di questi soggetti hanno risposto alle accuse di omofobia in modo davvero bislacco, dichiarando che ai loro tempi c’erano Freddie Mercury e George Michael e nessuno li ha mai attaccati nonostante fossero gay dichiarati. Insomma questa gentaccia non soltanto pretende la libertà di offendere e discriminare, ma si arroga anche il diritto di decidere come i gay devono essere gay e i maschi devono fare i maschi.

Mengoni nella sua seconda data del tour, dallo stadio Diego Armando Maradona di Napoli ha replicato ai tanti giudizi con un sintetico: “Voglio vestirmi come mi pare e come mi piace, e punto“. Fin troppo educato ed elegante anche nella reazione all’ondata di cattiverie che ha ricevuto questa settimana.

Non solo un commento alle critiche sui look, sul finale del suo concerto Marco avvolto da una grande bandiera palestinese ha mandato il suo personale messaggio contro la guerra: “Ce n’è abbastanza nel mio spettacolo di stop a questa roba orribile che ancora l’uomo continua a fare e non so perché. Però noi continuiamo a ripeterlo, magari arriva anche a quelle teste di ca**o”.

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