Giovanni Maini, “Edo” di Summertime: “Non avevo mai recitato prima!”

06 Giu 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Giovanni Maini Summertime

Giovanni Maini questa domenica è diventato a sua insaputa protagonista di un video virale che sta girando su Twitter dove molti prendono bonariamente in giro una scena estrapolata dal secondo capitolo di Summertime di Netflix.

Un video un po’ cringe dove l’attore (che nella serie interpreta Edo) rinfaccia a Summer di non amarlo più e di aver giocato con lui: “è pazzesco Summer continui a giocare con me, ancora, dopo tutto il cu*o che mi sono fatto per stare con te!“.

Un livello di recitazione che l’attore aveva in qualche modo “giustificato” prima dell’uscita di Summertime a varie interviste rilasciate qua e là. A GQ Italia, ad esempio, aveva risposto a domanda diretta “Lei non aveva mai recitato, improvvisamente si è ritrovato su un set importante. Come è andata?“:

Mi sono messo a studiare: mentre giravo Summertime sono stato seguito da una coach. Ma la cosa davvero pazzesca è stata vedere come funziona il cinema dall’interno. Mi ha fatto pensare a Leonardo Di Caprio in The Wolf of Wall Street. C’è quella scena in cui lui descrive l’ambiente della Borsa, e dice che è fatto di gente che grida e si manda a quel paese. Ecco il cinema visto da dentro è la stessa cosa. Tu te lo immagini serissimo, invece è una baraonda assurda. Ma è anche bellissimo, un mondo magico fuori dalla realtà“.

A La Repubblica, invece, aveva detto:

Quando ho saputo che ero dentro al cast stavo preparando la maturità al Galvani. Non ci ho pensato un secondo, però. Mi sono confrontato con la produzione. Mi hanno lasciato il tempo per studiare. Approfittavo delle pause sul set, chiuso in camerino a ripassare. A essere sinceri è stato più impegnativo prepararsi alla parte che all’esame. Col copione e le battute non ho problemi. Più difficile recitare. Fortunatamente mi stanno aiutando moltissimo“.

Giovanni Maini è quindi un attore al suo debutto senza alcuna gavetta prima, gli sfottò ci stanno (sono tutti ironici, nessuna cattiveria), ma la colpa qua – se proprio dobbiamo trovarne una – non è certo sua.

 

 

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