Cinema
Drew Starkey svela se ha usato una protesi per la scena in Queer di Luca Guadagnino
Fabiano Minacci 23/12/2024
Il film Queer di Luca Guadagnino arriverà nei cinema di tutta Italia il prossimo 13 febbraio 2025 (anche se si rumoreggia di un possibile slittamento al 17 aprile, ma non è ancora certo) ma uno dei protagonisti, Drew Starkey, ha già rilasciato numerose interviste a riguardo. Questo perché negli Stati Uniti e nel Regno Unito il film è già uscito.
Proprio all’interno della pellicola, stando alle anticipazioni, vedremo una scena di Drew Starkey in versione come mamma l’ha fatto e via Time Magazine ha rivelato se per quella scena si è avvalso dell’utilizzo di una protesi o se ha fatto come altri suoi colleghi che si sono ritrovati nella medesima situazione e hanno scelto di mostrarsi al naturale. E la risposta, purtroppo, non è entusiasmante. Drew Starkey ha usato una protesi e quel che vediamo in quella scena è semplicemente…silicone.
La scena in questione è stata ovviamente girata con l’altro protagonista di Queer, ovvero Daniel Craig. Ma tornato al focus dell’articolo, al contrario di Drew Starkey che ha optato per un cetriolo di silicone, Barry Keoghan in Saltburn, Cooper Koch in Monsters e Alessandro Borghi in SuperS3x hanno tutti mostrato la loro mercanzia.
Barry Keoghan in Saltburn: “Nessuna protesi, era davvero mio” https://t.co/F2tSjmk5Pm
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Cooper Koch rivela se ha usato una protesi per la scena della doccia https://t.co/17CtSf7wpW
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Alessandro Borghi è Rocco Siffredi: “Non ho usato protesi, si vede tutto” https://t.co/qoAWcdA090
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Drew Starkey, di cosa parla Queer
La storia è la trasposizione cinematografica del libro Queer di William Burroughs (in italiano disponibile con il titolo Checca, uscito con Adelphi nel 1985), che parla della sua vita (utilizzando un alter ego) e della storia d’amore con un ragazzo molto più giovane di lui. “Quando lessi il libro di William Burroughs avevo 17 anni” – ha raccontato Luca Guadagnino – “Quel romanzo ha segnato la mia adolescenza, ne ho cercato i diritti per anni, poi ho avuto la fortuna di lavorare con Justin Kuritzkes in ‘Challengers’ e parlare di nuovo del romanzo con lui. Abbiamo deciso di tentare: i diritti di trasposizione erano disponibili ed è stata una gioia, il sogno di una vita si avverava”.
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