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Colombia, svolta sull’omicidio di Alessandro Coatti: 4 arresti

Fabiano Minacci 22/06/2025

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La tragica morte di Alessandro Coatti, il giovane biologo italiano ucciso in Colombia dopo aver accettato un appuntamento tramite Grindr, ha profondamente colpito la comunità LGBT+.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Alessandro Coatti sarebbe stato attirato in una trappola presumibilmente tramite un profilo fake su Grindr, poi drogato, seviziato e infine brutalmente assassinato in una casa abbandonata nel quartiere San José del Pando, nel centro della capitale del dipartimento di Magdalena. All’interno dell’edificio, durante un sopralluogo, erano state infatti rinvenute tracce ematiche e altri elementi che confermavano l’avvenuta mutilazione del corpo proprio in quel luogo.

Dopo oltre due mesi di indagini, si è finalmente registrata una svolta significativa: le autorità della Colombia hanno fermato quattro persone del posto, ritenute coinvolte nell’omicidio. L’arresto è stato reso noto dalla Procura di Roma, che ha aperto un’indagine parallela per approfondire la vicenda anche sul fronte italiano.

Alessandro Coatti, le cause della morte e le parole dell’amico

Dai referti dell’autopsia sarebbe emerso che il ricercatore, prima di essere sequestrato e ucciso, sarebbe stato anche drogato“, si legge su FanPage. “Sulla basi di quanto stabilito dagli esami forensi Coatti è deceduto per una serie di colpi inferti con oggetti contundenti e solo in un secondo momento il suo corpo è stato smembrato“. Secondo la ricostruzione l’omicidio sarebbe potuto essere avvenuto perché la rapina sarebbe “degenerata”. Al Tg3 un mese fa ha parlato anche Josua Castro, un amico sud americano del biologo, che ha detto: “Gli avevo sconsigliato di viaggiare da solo, usare app di incontri in Sud America è pericoloso. Era fiducioso e molto buono, non pensava male di nessuno”. Nel corso della stessa intervista, l’amico ha raccontato che, prima di arrivare in Colombia, Alessandro aveva trascorso con lui e un altro amico tre settimane in Bolivia. Successivamente, i due erano tornati a casa loro, in Cile, mentre Coatti aveva proseguito il viaggio da solo, arrivando a Medellín, dove sarebbe stato subito vittima di un’aggressione che lo ha costretto a recarsi in ospedale. Quella che lo ha portato alla morte, quindi, sarebbe stata la seconda aggressione subita in quel Paese.

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