Colf di Gianluca Vacchi lo denuncia: “Se non ballavo a tempo per TikTok mi insultava”

27 Mag 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Colf Gianluca Vacchi

Gianluca Vacchi la scorsa settimana ha commosso Mara Venier con un’intervista cuore-a-cuore a Domenica In. Quello che però zia Mara probabilmente non sapeva è che sulla testa dell’imprenditore pesava una denuncia da parte della sua ex colf.

Come riportato da Repubblica a denunciare Gianluca Vacchi sarebbe stata la sua ex colf ed altri due ex dipendenti. Tutti avrebbero chiesto un risarcimento da 70 mila euro per “le condizioni di lavoro, definite «degradanti», alle quali sarebbe stati sottoposti”.

La donna filippina di 44 anni, nell’atto di citazione civile, ha raccontato di comportamenti inappropriati dell’imprenditore fatti di attacchi di ira e insulti random. Questo non appena lei – o un altro dello staff – non ballavano a tempo di musica per la realizzazione dei video su TikTok.

“Attacchi di ira se non si muovevano «a tempo di musica» e se i balletti non venivano «eseguiti alla perfezione». «Vacchi inveiva contro i domestici», si legge nell’atto, «lanciando il cellulare e spaccando la lampada usata per le riprese». Stando al contratto stipulato, la collaboratrice domestica avrebbe dovuto lavorare 6 giorni a settimana per circa 6 ore al giorno. Ma sostiene di aver dovuto fare turni ben più pesanti, talvolta lavorando fino a 20 ore in una giornata, senza mai ricevere gli straordinari. Sarebbe quindi stata costretta a rinunciare a giorni di riposo e a ferie.

Colf denuncia Gianluca Vacchi: multe di 100 euro per ogni errore

Come si legge su Corriere:

“Un altro motivo di tensione a casa Vacchi sarebbe stata la preparazione dei bagagli: l’influencer aveva previsto una sanzione di 100 euro per ogni capo di abbigliamento dimenticato. Multe persino «per aver spostato le punture di testosterone dal solito posto». La donna cita tra i ricordi peggiori i soggiorni in Sardegna nella villa di Porto Cervo: «L’orario si estendeva indicativamente dalle 10 di mattina alle 3 di notte, a volte anche fino alle 4 o alle 5». Vacchi le avrebbe chiesto anche di firmare un contratto di riservatezza, pena la decurtazione di 50mila euro da detrarre dal tfr. Una clausola ritenuta vessatoria dall’atto di citazione della donna. Dopo il licenziamento, lei e altri due collaboratori avrebbero deciso di portarlo davanti a un giudice, a novembre sarà il tribunale a decidere se accogliere o meno la richiesta”.

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