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Chiara Ferragni rinviata a giudizio: commento sul processo

Anthony Festa 29/01/2025

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Nonostante l’accordo che lo scorso dicembre hanno trovato il Codacons e Chiara Ferragni, la Procura di Milano ha deciso di non riconsiderare le accuse e ha deciso di rinviare a giudizio la famosa influencer per truffa aggravata sul caso Pandoro gate e anche su quello delle uova di Pasqua.

L’ex Mrs Ferragnez ha commentato con una nota la decisione della Procura di andare a processo (la prima udienza si terrà a settembre): “Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno. Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza“.

Ieri le dichiarazioni di Corona hanno regalato alla Ferragni un’ondata di solidarietà e oggi è arrivata questa mazzata.

Chiara Ferragni, parlano i suoi avvocati.

Gli avvocati dell’influencer Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana hanno dichiarato: “Restiamo fermamente convinti che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che ogni profilo controverso sia già stato affrontato e risolto avanti l’Agcm. L’interlocuzione con i pm non ha avuto l’esito auspicato e la Procura ha preferito demandare al Giudice del dibattimento ogni decisione nonostante sia evidente l’assenza di condotte costituenti reato e la mancanza delle condizioni di procedibilità. L’innocenza della nostra assistita verrà certamente acclarata in giudizio che affronteremo serenamente”.

Non solo Chiara e i suoi legali, anche gli avvocati di Balocco Alessandra Bono e Alessandro Pistochini hanno rotto il silenzio: “Appresa la notizia del decreto di citazione a giudizio, ci dichiariamo profondamente stupiti e amareggiati in merito alla scelta della Procura di Milano di devolvere al Giudice del dibattimento la decisione sulla vicenda, che all’evidenza non ha alcuna rilevanza penale, tenuto conto della solidità degli argomenti giuridici sviluppati in un’articolata memoria difensiva. Tutto ciò è ancora più evidente alla luce della rimessione della querela che incide sulla procedibilità dal reato, salvo conservare – da parte della Procura – pervicacemente la contestazione di un’aggravante che nulla ha a che vedere con la tipologia dei fatti in contestazione. Affronteremo il giudizio con fiducia e serenità, nella piena convinzione dell’innocenza di Alessandra Balocco“.

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