Beyoncé cambia il testo di una nuova canzone perché sommersa dalle critiche

02 Ago 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

beyoncé

A niente è servito il caso di Lizzo che è stata costretta a cambiare il testo di una sua canzone per aver usato il termine “spaz” ovvero “spastico” in modo inappropriato, dato che anche Beyoncé lo ha fatto. Più precisamente lo canta in Heated, traccia 11 del nuovo album Renaissance.

Il passaggio del brano in questione è quando Beyoncé canta: “Spazzing on that ass, spaz on that ass”, intorno al minuto 3:30. Le parole incriminate sarebbero “spazzing” e “spaz”, termini usati colloquialmente negli Stati Uniti per dire “dare di matto” e “impazzire”. Il problema però è che i due vocaboli in slag derivano entrambi dalla parola “spastic”, vale a dire “spastico”, termine utilizzato per descrivere in modo dispregiativo persone con disabilità. Come si legge su TechPrincess.

Heated è stata scritta da Beyoncé e Drake ed anche il rapper in questi giorni è stato sommerso dalle critiche. Per questo motivo la cantante non ha potuto far altro che fare un passo indietro e promettere di rimuovere quel passaggio. “La parola, non usata intenzionalmente in modo dannoso, sarà sostituita“, si legge nella nota del comunicato stampa.

Beyoncé, il caso e le scuse

La scrittrice Hannah Diviney – colei che ha iniziato la campagna contro Lizzo – quando ha ascoltato Heated è rimasta sconvolta.

“Pensavo che [con la polemica su Lizzo, ndr] avessimo cambiato l’industria musicale e avviato una conversazione globale sul perché il linguaggio abilista, intenzionale o meno, non ha posto nella musica. Ma credo di essermi sbagliata. […] Non ignorerò mai certi termini e non mi importa da chi provengono o quali siano le circostanze. Serve più educazione per migliorare la consapevolezza delle disabilità mentali”.

Dopo il comunicato stampa di Beyoncé, Hannah Diviney ha ringraziato.

“Siamo felici che Beyoncé abbia accolto il nostro feedback e accettato di registrare nuovamente il testo che molte persone disabili hanno trovato offensivo. Riconosciamo che la parola non è stata usata intenzionalmente per causare danni, ma le parole hanno potere e possono rafforzare gli atteggiamenti negativi che i gruppi emarginati devono affrontare. Vogliamo ringraziarla pubblicamente”.

 

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