La testimonianza di un’ex dipendente incinta di Chiara Ferragni, il racconto

15 Mag 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

testimonianza chiara ferragni

La giornalista Charlotte Matteini oggi ha realizzato un video in cui cita il nuovo libro di Selvaggia Lucarelli raccontando di una testimonianza di un’ex dipendente di Chiara Ferragni, precisando: “Mi è arrivato oggi il libro di Selvaggia Lucarelli. Non è un ADV, non è un GIFT, né un SUPPLIED, perché il libro me lo sono comprata con i miei soldi. L’ho fatto perché c’è un capitolo dedicato alle testimonianze degli ex dipendenti“.

In merito, dichiara:

“Fra queste ce n’è una particolarmente eloquente. La ragazza in questione, per questioni di privacy, è stata chiamata Giulia. Giulia è una ragazza che è entrata in stage e ha lavorato per il sito di The Blonde Salad dal 2019 al 2022. […] È evidente leggendo il libro che Ferragni della gestione delle sue società non sapeva nulla. La società veniva gestita in tutto e per tutto da Fabio Maria Damato, il suo braccio destro, e dal team aziendale. Lei sapeva neanche i nomi dei suoi dipendenti, ma questa non è una scusante, perché i contratti li firmava lei”.

La testimonianza di Giulia: “Io incinta con partita iva”

“Il giro d’affari rispetto alla vendite delle immagini di Chiara Ferragni era altissimo” – ha continuato la ragazza – “Giulia ha lavorato in stage per TBS Crew per un anno a 300 euro al mese, a Milano. Lavorava per 8 ore al giorno. Extra ed eventi compresi. Lo stage non era formativo perché nessuno l’ha mai formata, lei lavorava e basta. Allo scadere dell’anno, a Giulia le viene proposto un contratto di collaborazione a partita iva a 1500 euro al mese”.

E ancora:

“Giulia racconta che era di fatto una dipendente, aveva tutti gli obblighi di una dipendente ma non le tutele” […] “Giulia dice che quando è rimasta incinta ha lavorato fino alla data del termine e poi loro le avrebbero detto ‘tu continua a fatturarci la stessa cifra, se poi ogni tanto c’è bisogno di fare qualcosa ti scriveremo‘. Ma cosa succede? Che a due mesi dal parto Fabio Maria Damato inizia a darle dei compiti fuori dalle sue mansioni. Questo perché ovviamente essendo un contratto a partita iva lei non aveva le tutele che spettano di solito alle dipendenti in maternità”.

La telefonata con Fabio Maria Damato

Poco dopo le offrono un contratto da manager editoriale del sito a 1600 euro al mese, da assunta, ma senza rimborso spese. Lei tentenna, ma dopo 12 ore danno il lavoro a un amico di Damato. “Lo chiamo e gli chiedo ‘perché la mia proposta di lavoro non è più valida?’ e lui mi risponde ‘ma nelle tue condizioni dove pensavi di andare? dovevi accettare subito! c’è la guerra, c’è il covid, fai un lavoro in via di estinzione, cosa pensavi di trovare di meglio?“.

La giornalista Charlotte Matteini ha poi concluso: “In un’azienda con marginalità altissime le offerte che si sono susseguite non sono state all’altezza del nome dell’azienda“.

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