Siffredi si congratula pubblicamente con la ministra Roccella, ecco perché

27 Ago 2023 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

siffredi roccella

La ministra Roccella – nota soprattutto per le sue idee contro la comunità LGBT+ – in questi giorni ha dato una soluzione semplicisitica al problema dello stupr0 che è stata supportata da Siffredi. La colpa, a suo dire, sarebbe da una cattiva educazione del tema che i giovani riceverebbero passivamente dai video trovati su internet.

“C’è una p***grafia che è molto cambiata ed è sempre più violenta e umiliante nei confronti delle donne. C’è un’esposizione precoce: l’età media del primo accesso al p**o è stimata in 7 anni. C’è un problema educativo che si ricava anche da sentenze giudiziarie. Di recente, ad esempio, per un altro stupr0 di gruppo, dei ragazzi sono stati assolti con la motivazione di una errata percezione del consenso della donna a causa di una idea del s3ss0 mutuata dalla p***grafia: una sentenza che non condivido ma che ha posto il problema”.

Una dichiarazione applaudita dallo stesso Rocco Siffredi che fra le pagine di Libero si è detto disponibile a chiudere addirittura il suo sito internet.

“Blocchiamo tutti i siti p***o in rete. Se necessario, mi offro come portavoce e accetterei anche la chiusura del mio sito. Per aiutare i giovani questo e altro. Io mi sento un po’ responsabile di ciò che sta accadendo, più come padre che attore. Perché noi non siamo educazione s3ssuale. Non nasciamo per quello, nasciamo come intrattenimento”.

Il regista ha poi aggiunto altre idee:

“Dobbiamo agire affinché i ragazzi non prendano neppure in considerazione l’idea di s7uprare una donna. Intervenire dopo serve a poco. Cultura del rispetto, educazione s3ssuale e divieto di accesso libero alla p***grafia”

Siffredi: “I giovani non sanno che quello che vedono nei film è finzione”

“Non sanno che ciò che vedono nei film è pura finzione. Che agli attori maschi vengono fatte punture, che per garantire loro quella durezza che può durare ore, gli vengono iniettate sostanze micidiali. Che le donne, le attrici, per non sentire dolore vengono anestetizzate. Voglio dire ai ragazzi che quello che viene riprodotto nei film non rappresenta la realtà”.

 

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