Pio e Amedeo, vicepresidente di Arcigay: “Banalità patetica. Due etero ci spiegano cosa deve offendere i gay”

Il vicepresidente di Arcigay asfalta Pio e Amedeo e il loro sketch sull'omofobia.

01 Mag 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Dopo Vladimir Luxuria, Stefania Orlando e Aurora Ramazzotti si è mosso anche l’Arcigay. Pietro Turano in qualità di consigliere nazionale Arcigay e VicePresidente di Arcigay Roma ha commentato il triste siparietto di Pio e Amedeo sul ‘politically correct’.

Intervistato da FanPage l’attore di Skam ha spiegato chiaramente dove e perché hanno sbagliato i due comici di Felicissima Sera.

“Ci vogliono insegnare che è l’intenzione che conta e spacciano per rivoluzionario un discorso che in realtà è di una banalità patetica. Certo che lo sappiamo che è l’intenzione che conta ma questo non significa che sia sempre il solito uomo, maschio, bianco, cisgender, etero a doverci spiegare che cosa dovrebbe offendermi o meno. Che cosa ne sanno loro della sensibilità che ha ognuno? Non si può più dire ricchi**e o froc** perché evidentemente a un certo punto, siccome per tutta la vita gli omosessuali si sono sentiti appellare solo in questo modo con accezione dispregiativa, si è arrivati a rigettarle.

È inaccettabile, mi rifiuto di accogliere insegnamenti sulle reazioni che dovremmo avere da persone che non hanno mai vissuto questa condizione discriminatoria e lesiva. Non è un discorso di dittatura o di politicamente corretto, è solo che nessuno può stabilire qual è la mia sensibilità e cosa mi dovrebbe offendere.

Falso. Tutta la nostra autodeterminazione passa dal Gay Pride. Ha stufato questa retorica del Pride come ostentazione e banalizzare questa esperienza denota che non si sa proprio di cosa si stia parlando perché un eterosessuale non è minato nella sua identità di genere. Non esiste un etero Pride perché nessuno di loro ha mai ricevuto violenze per l’orientamento sessuale. Ancora oggi, solo attraverso la visibilità e l’autodeterminazione nello scendere in piazza siamo riusciti a cambiare qualcosa. È un’occasione anche per tanti ragazzi per prendere coraggio, riconoscersi in un corteo e dichiararsi al mondo. Invece, purtroppo, di gente che urla quanto ama la fi*a ce n’è già abbastanza”.

Direi che è tutto più che chiaro, chi continua a giustificare Pio e Amedeo è parte del problema a questo punto.

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