Paolo Bonolis parla di Ciao Darwin e tira una frecciatina a Mediaset: “Quante volte lo hanno replicato? Direi troppe”

17 Apr 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Paolo Bonolis Ciao Darwin

Paolo Bonolis, durante un’intervista per Tiscali, ha parlato di Ciao Darwin ed ha risposto alla domanda provocatoria “..a volte è sembrato che lo facessi con qualche senso di colpa, è vero?“.

“Non mi sono mai vergognato di fare un prodotto come Ciao Darwin anche perché l’ho scritto: e che sono scemo?”.

Aggiungendo poco dopo:

“L’ho anche venduto ed ha stra-funzionato non solo quando è andato in onda ma anche quando lo hanno replicato, e replicato, e replicato e replicato. Quante volte? Direi troppe. Non mi sono mai pentito di averlo fatto e anzi mi sono molto divertito. Soprattutto nel leggere quelli che lo criticavano (vedi Aldo Grasso, ndr) perché nel loro modo di vedere che rispetto profondamente non hanno capito una mazza. Ma non credo che si possa tornare ora a fare Ciao Darwin sinceramente”.

Paolo Bonolis. Ciao Darwin: nel 2021 le repliche del 2019 (già mandate in onda anche nel 2020)

“Quest’anno non lo farò, perché non mi va per una serie di ragioni: usura del prodotto, che meriterebbe un lasso di tempo per rasserenarsi e lasciare anche una scia di disponibilità emotiva da parte nostra per tornare a farlo. È un prodotto piuttosto incombente e ti assicuro che un conto è farlo a 35-38 anni, un conto farlo a 60. È veramente una mazzata. Però è molto divertente. Anzi, credo che sia l’unico vero varietà perché è un fil rouge di due ore e 40 nel quale si schiudono 7/8 capitoli differenti. È scritto con capacità, poi magari non è sempre realizzato benissimo da parte mia. Ma si può dire che sia stato una specie di astronave madre. Da Ciao Darwin sono usciti spin off ovunque”.

L’allusione, come sottolineato dall’intervistatrice, è a Game Of Games di Simona Ventura.

“Per l’amor di Dio, quando giochi, giochi. In Darwin, oltre a giocare, c’è una narrazione di totale disimpegno antropologico e sociale. È divertente in questo senso. Non ci sono personaggi che fanno delle cose, c’è della gente comune assemblata per categorie. Ma è ovvio che quando una cosa funziona, altri provino ad attingere da quella cosa per creare nuovi satelliti. Ci mancherebbe altro”.

paolo bonolis
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