Michela Murgia in ospedale: “Posso stare meglio, ma non bene”

30 Lug 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Michela Murgia tornata in ospedale

A due mesi dalla sua intervista al Corriere in cui ha rivelato di avere un tumore al quarto stadio, Michela Murgia venerdì è tornata in ospedale e ha pubblicato uno scatto su Instagram: “Non amo mettere foto dall’ospedale, ma nemmeno voglio nascondere che ci entro, perché è anche questo che fanno le persone che si curano e dobbiamo solo ringraziare di poterlo fare, in barba a chi demonizza chi paga le tasse. Chi mi accusa sui social di spettacolarizzare il dolore? Non li vedo, ho sviluppato una felice cecità selettiva“.

La scrittrice ha anche spiegato come mai è stata costretta a tornare in ospedale. Venerdì c’è stato un episodio preoccupante, la Murgia infatti ha avuto problemi respiratori: “Tutto è cominciato a causa di un eccesso di liquidi negli anfratti dei tessuti. Vado un po’ più spesso in ospedale, a volte all’improvviso perché il corpo sorprende e ieri mi mancava il respiro“.

Nel post di Michela c’è stato spazio anche per i ringraziamenti ai suoi follower: “Ricevo moltissimi messaggi ogni giorno, tutti affettuosi (gli altri non li vedo), ma non riesco a rispondere a tutt3, perché sono spesso banalmente troppo stanca.  Il livello delle cure del nostro sistema sanitario mi ha però fino a ora consentito di tornare sempre a casa stando meglio. Ecco, la risposta che vorrei dare a chi mi chiede continuamente come sto, che era quella che dava Cesare de Michelis: posso stare meglio, ma non posso più stare “bene”. “Meglio” è comunque preferibile a male, quindi godetene con me. Grazie dei messaggi, smettete di mandare cibo al Cambio, però: non posso mangiare tutti i dolci del sud, i formaggi della val padana e i vini del Veneto. Tanto non cresco più“.

Michela Murgia sulla cancellazione del programma di Saviano.

“Che schifo stiamo vedendo con questo gesto appena deliberato dalla commissione di vigilanza della Rai? Non si parla di una nuova trasmissione, che ovviamente nessuno era così ingenuo da pensare che avrebbero mai dato a Saviano col nuovo corso fascista in Rai, ma della censura diretta di 4 puntate di una trasmissione antimafia GIÀ GIRATA mesi fa a spese dell’azienda, un prodotto Rai già pagato da noi che non terminerà mai la messa in onda solo per pareggiare i conti dell’esclusione di Filippo Facci, il picchiatore verbale che ha insultato la ragazza coinvolta nel caso di Apache La Russa.

Come se Facci il picchiatore e Saviano lo scrittore antimafia fossero equiparabili come voci intellettuali per il paese. Come se criticare un ministro che fa leggi che lasciano morire la gente in mare fosse paragonabile a insultare la presunta vittima di uno stupro. Come se Saviano non stesse già rispondendo in tribunale delle sue affermazioni critiche politiche, perseguitato giudizialmente da tre ministri di questo governo. Come se in questo paese si potesse fare tutto ai nemici politici, tanto non reagisce più nessuno. Io mi domando: ma quando ci chiederanno scusa quelli che per anni hanno continuato a dire che eravamo dei fanatici che vedevano pratiche fasciste ovunque? Quando?”.

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