Meloni risponde alla battuta di Giorgia: “Mi ha insultata”

28 Lug 2022 Anthony Festa • Tempo di lettura: 4 minuti

Meloni risponde a Giorgia su Twitter

Ieri pomeriggio ha iniziato a circolare su Twitter un meme ironico su Giorgia Todrani e Giorgia Meloni: “Anche io sono Giorgia, ma non rompo i co*****i a nessuno”. La cantante di Di Sole e D’Azzurro ha condiviso la vignetta sulle sue storie di Instagram.

La Meloni risponde all’ironia di Giorgia.

La leader di Fratelli d’Italia (che è stata attaccata anche da Elodie) oggi ha preso la palla al balzo ed ha fatto la vittima su Instagram: “Trovo che la voce di Giorgia sia straordinaria. La ascolto volentieri, da sempre, senza essere costretta a farlo. Così come lei non è costretta ad ascoltare me se non le piaccio. È la democrazia, funziona così ed è bella per questo. Ma su una cosa io e l’artista siamo sicuramente diverse: se a me non piacesse la sua musica o la sua voce, io non avrei bisogno di insultarla“.

Ma la Meloni ha ben presente la democrazia? Perché quando un politico urla si espone, i cittadini hanno tutto il diritto di concordare, dissentire, o anche attaccare ciò che dice. E purtroppo sbaglia anche quando dice che la cantante non è costretta ad ascoltarla, visto che ormai la Meloni è su qualsiasi TG e inoltre si candida a governare tutto il paese e quindi ascoltare i suoi discorsi è doveroso.

Gli attacchi di Giorgia alla comunità LGBTQ.

Che faccia poco la vittima la Meloni. Sentirla parlare di insulti e di rispetto fa sinceramente ridere. Queste sono soltanto alcune delle sue frasi contro la comunità LGBTQ.

 “Vogliono farci diventare genitore 1 e genitore 2, genere Lgbt, cittadini x, dei codici, ma noi non siamo dei codici siamo persone, e difenderemo la nostra identità. Io sono Giorgia, sono donna, sono mamma, sono cristiana. Non me lo toglierete. Come nelle fiabe ci sono gli orchi che rubavano i bambini per mangiarseli, a Bibbiano c’erano gli orchi che rubavano i bambini per mangiarsi sopra. Voglio dire che non credo in uno Stato che mette il desiderio legittimo di un omosessuale di adottare un bambino di fronte al diritto di quel bambino di avere un padre e una madre. Semplicemente perchè l’omosessuale vota e il bambino no“.

Due drag queen parleranno di “inclusione” e “amicizia” a bambini dai 3 anni in su in una scuola di Roma. Il tutto pubblicizzato sul sito ufficiale del Campidoglio. Solo a me sembra una follia? Giù le mani dai bambini!“.

“Continuo a manifestare una forma di disappunto verso il Gay Pride, una ostentazione che ho trovato fastidiosissima perché si sono viste scene sinceramente raccapriccianti, scene che fanno male anche ai gay”.

“Il DDL Zan? una legge liberticida che punta solo ad introdurre un nuovo reato di opinione e a silenziare chi non si piega al pensiero unico”. “Se dico che l’utero in affitto è una barbarie, sto odiando qualcuno? No, è una battaglia che faccio per amore per difendere il diritto di un bambino ad avere un padre e una madre”.

“Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT! E sì all’identità sessuale, no all’ideologia gender! Sì alla cultura della vita. No all’abisso della morte. Sì all’universalità della Croce. No alla violenza dell’Islamismo. Sì ai confini sicuri. No all’immigrazione di massa. Sì al lavoro della nostra gente. No alla grande finanza internazionale”.

“Io non sono omofoba, ma lo Stato giusto deve cercare di riservare l’adozione a un uomo e una donna. Lo Stato giusto deve occuparsi del più debole, tra una coppia gay che vuole legittimamente un figlio e il figlio io sto con lui, con chi non ha diritti”.

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