Maurizio Costanzo, sua figlia Camilla lo ricorda e parla di Maria De Filippi: “Lei è stata la prima a..”

11 Ago 2023 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

maurizio costanzo

Maurizio Costanzo fra un paio di settimane avrebbe compiuto 85 anni e per ricordarlo Camilla Costanzo, sua figlia, ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica.

“Papà è stato prima di tutto il suo lavoro. Non ho mai conosciuto nessuno con una passione così grande per il proprio mestiere. Credo sia il motivo per cui tutti quelli che gli hanno voluto bene, gli hanno sempre perdonato le tante assenze e le distrazioni. […] Con papà non siamo mai andati al cinema, al parco o a fare una passeggiata e, se volevi vederlo, dovevi essere tu ad andare dove stava lui. Uno studio televisivo, il suo ufficio, il teatro. […] Quando è morto abbiamo trovato nel suo ufficio 500 metri quadrati di progetti, alcuni realizzati, altri ancora da realizzare. Montagne di idee che gli hanno fatto compagnia e aiutato a sconfiggere la noia”.

La noia, secondo Camilla Costanzo, è stata per suo padre sempre una grande fobia.

“Fino a quando non ha incontrato Maria, la parola vacanza non ha mai fatto parte del suo vocabolario. Diceva che in vacanza si annoiava e siccome la noia è stato lo spauracchio della sua vita, la rifuggiva come la peste. Maria è stata la prima persona a convincerlo a fermarsi qualche giorno in estate. Con fatica accettava di fare due passi in giardino, al limite a mettere le caviglie nell’acqua della piscina ma, la maggior parte del tempo, lo passava in camera con l’aria condizionata al massimo. Ovviamente a lavorare. Se non volevi beccarti la broncopolmonite, era necessario coprirsi prima di entrare. L’unica volta che facemmo un viaggio con lui, andammo negli Stati Uniti. Era agosto, faceva caldo e lui, invece di fare il turista, si chiudeva in albergo a guardare la televisione. È tornato in Italia con una valigia piena di nuove idee”.

Maurizio Costanzo, la figlia: “Accettava tutti i lavori e spesso non voleva neanche essere pagato”

“Negli ultimi anni citava spesso una frase di Piero Angela: “Per non invecchiare bisogna sempre avere un progetto”. Per lui era diventato una specie di mantra, un faro che ha illuminato l’ultimo pezzo di strada della sua vita. Non ha smesso di seguire quel consiglio fino alla fine. Non rifiutava mai un lavoro, nemmeno se veniva da una piccola tv privata. Non lo faceva per soldi, spesso non voleva nemmeno essere pagato. […] Papà ha passato la vita a dieta. Negli ultimi anni poi mangiava pochissimo e quasi mai carne. Diceva che invecchiava il cervello e non lo faceva pensare con lucidità. Per lui il corpo era una carrozza che lo trasportava, a cui non prestava troppa attenzione. Lo sport fa male, diceva, se sono arrivato alla mia età è perché mi sono ben guardato dal farne qualcuno. Da ragazzo sua madre lo costringeva ad andare in palestra. Allora lui usciva di casa, bagnava l’asciugamano sotto a una fontanella e poi se ne andava a scrivere al bar. Era pigro in tutto, tranne se si trattava di lavorare”.

Maurizio Costanzo, come ricorderete, è morto lo scorso 24 febbraio.

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