Mare Fuori: il dietro le quinte della scena più importante della terza stagione

15 Feb 2023 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

mare fuori

La terza stagione di Mare Fuori è disponibile su RaiPlay e presto arriverà anche su Rai2 e se non volete spoiler vi consiglio di interrompere qua la lettura di questo articolo.

Una delle scene più importanti di questa terza stagione è quella del suicidio di Viola che compie gettandosi dal tetto del carcere. Una scena che è stata registrata realmente: l’attrice Serena De Ferrari si è infatti davvero buttata dal tetto della struttura, cadendo però in un materasso gonfiabile usato proprio per queste situazioni. Chi pensava si trattasse di un greenscreen o di un salto fake si sbaglia di grosso.

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Mare Fuori, Viola è narcisista? Risponde l’attrice che la interpreta

E restando in tema di Viola di Mare Fuori l’attrice che interpreta quel personaggio, Serena De Ferrari, ha risposto per le rime a chi l’additava come una ‘narcisista’.

“Vi volevo ringraziare per l’affetto che mi state dando, ma volevo anche parlare di una cosa che mi sta molto a cuore. Ultimamente sto vedendo molti TikTok e commenti eccetera, che vogliono diagnosticare Viola” – ha dichiarato su TikTok, come riportato da Webboh – “Io sto lavorando a questo personaggio da quattro anni e per chi è attore, saprà bene che per preparare un personaggio bisogna fare i salti mortali. Ricerca sui libri, documentari e osservazioni. Tantissimo lavoro per mettere su un personaggio, specialmente, uno come Viola. Sinceramente a me sta molto a cuore la salute mentale, io stessa sono in psichiatria da anni.

Ho studiato neuro-scienze e psicologia per poi abbandonare per fare l’attrice. Questa è una cosa che mi sta estremamente a cuore. Quindi, nella psichiatria moderna non si diagnostica perché le persone cambiano di continuo e il cervello muta in continuazione. Viola stessa non è la stessa persona per le tre stagioni. Sentire che è schizofrenica, psicotica, narcisista o sociopatica mi sembra esagerato perché non è così semplice!”.

E ancora:

“Dopo aver vissuto quattro anni nella pelle di Viola, viene tolto anche un po’ del valore al lavoro che ho fatto io su questo personaggio. Che c’ho veramente sputato il sangue. Noi persone siamo complesse, il cervello è complesso, non abbiamo ancora scoperto niente. Prestiamo più attenzione. Io dopo 4 anni ancora non mi sento di definire Viola in un determinato modo, ci sono molti fattori, ma soprattutto, è tanto il dolore e non mi sembra giusto”.

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