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La Madonna di Trevignano piangeva il sangue della veggente: indagata per truffa

Fabiano Minacci 23/06/2025

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Il caso della Madonna di Trevignano e delle presunte apparizioni raccontate da Gisella Cardia è stato uno degli ultimi temi caldi affrontati da Barbara d’Urso a Pomeriggio 5, prima del passaggio di testimone a Myrta Merlino. Indimenticabile lo scontro con uno dei sostenitori più accaniti della veggente, durante il quale la conduttrice sbottò con una frase diventata virale: “Faccio televisione da 46 anni e non mi faccio prendere in giro da lei”.

La veggente Gisella Cardia sosteneva infatti che la Madonna di Trevignano piangesse sangue e solo oggi sono trapelati, tramite FanPage, i risultati ufficiali della super perizia realizzata dal genetista Emiliano Giardina. Quel sangue che la statua piangeva appartiene a una persona: Gisella Cardia. La donna, infatti, usava il suo stesso sangue per far piangere la statua. “Il DNA è solo di Maria Giuseppa Scarpulla, nota come Gisella Cardia”, si legge. Il perito nominato dalla giudice delle indagini preliminari Vittoria Sodani illustrerà i risultati domani, martedì 24 giugno, al Tribunale di Civitavecchia.

Madonna di Trevignano: nessun miracolo

La perizia ha così messo la parola fine: nessuna apparizione, nessun miracolo, nessun pianto. La donna è stata indagata per truffa e avrebbe simulato tutto. Alla statua della Madonna di Trevignano è stata fatta anche una tac per verificare l’eventuale presenza di qualche congegno nascosto in grado di simulare il pianto, ma il responso è stato negativo. La donna, già indagata per truffa, rischia adesso un rinvio a giudizio con l’accusa di truffa aggravata.

Durante l’ultima apparizione mariana, Gisella Cardia aveva sostenuto che la Madonna di Trevignano le avesse detto: “Tempi bui arriveranno in fretta e voi dovrete essere sempre pronti. Pregate per la Chiesa, pregate tanto per la conversione dei cuori, pregate affinché tutto possa essere mitigato“. E i tempi bui effettivamente sono arrivati davvero, ma non certo per noi, quanto più per lei che ora rischia di finire dietro le sbarre.

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